Sostenibilità ambientale, inclusione sociale, diritti: partnership tra Fondazione Lottomatica e Percorsi di Secondo Welfare

“Le sfide sociali, economiche e ambientali che le nostre società si trovano ad affrontare si sono fatte via via più complesse. Nel corso degli ultimi decenni si è progressivamente affermata l’idea che rispondere a queste sfide, esacerbate dalla crisi economica del 2008 e dalla pandemia, non sia una responsabilità esclusiva dell’ente pubblico ma che tutti possano fare la propria parte. Concetti come “secondo welfare” e “sviluppo sostenibile” si sono affermati nel dibattito pubblico, accrescendo la sensibilità di attori tradizionali – come le organizzazioni filantropiche e del Terzo Settore – ma anche di nuovi soggetti, come le imprese e le parti sociali. Realtà che sempre più spesso si impegnano nella realizzazione di iniziative volte a garantire un benessere integrale e sostenibile alle comunità in cui a vario titolo operano”.

E’ quanto si legge nel primo contributo realizzato dai ricercatori di Percorsi di secondo welfare per il sito di Fondazione Lottomatica dal titolo “Sostenibilità ambientale, inclusione sociale, diritti: responsabilità sempre più condivise”.

“Talvolta nel dibattito pubblico si parla delle attuali questioni sociali, economiche e ambientali come se fossero emerse negli ultimi anni, quasi d’improvviso. Queste dinamiche hanno però radici molto più antiche, che affondano nel modo stesso in cui sono stati disegnati i nostri sistemi produttivi e sociali a partire dal secondo dopoguerra. Un buon esempio è quello del welfare state. Il nostro sistema di protezione sociale è stato disegnato sulla base di condizioni sociali, demografiche, economiche e politico-istituzionali che hanno iniziato a cambiare drasticamente negli anni Settanta. La mancata ricalibratura del welfare verso nuovi bisogni e rischi sociali ha determinato una distorsione del sistema che non è ancora stata corretta. E così diversi bisogni emersi nel corso dei decenni in ragione dei mutamenti sociali, economici e familiari non trovano ancora risposte adeguate: la conciliazione tra lavoro e vita privata, la povertà lavorativa, la povertà educativa, la non autosufficienza. Una dinamica simile si può riscontrare per quanto riguarda le sfide economiche e ambientali: mentre mutava drasticamente il contesto – anche a causa dell’intervento umano – le istituzioni pubbliche hanno tardato a introdurre misure appropriate. Il cambiamento climatico è praticamente appena entrato nell’agenda pubblica, in un momento in cui ormai non parliamo più dei danni che questo produrrà nei prossimi anni e decenni ma ci confrontiamo quotidianamente con gli effetti che ha già iniziato a produrre”, continua.

“I problemi legati all’ambiente, all’economia e all’inclusione sociale si sono fatti più complessi. Parallelamente a questa dinamica, e in parte a causa di essa, si è diffusa la convinzione che sia necessario coinvolgere il più ampio insieme possibile di attori per favorire una ottimizzazione delle risorse a disposizione e fronteggiare al meglio queste sfide. (…) L’idea che tanti attori diversi possano e debbano contribuire in qualche modo alla promozione del benessere si è rafforzata negli ultimi decenni in parte a causa dei tagli alla spesa pubblica. In questo senso è importante sottolineare che deve essere rivolta una crescente attenzione alla sostenibilità economica delle iniziative, anche attraverso l’aggregazione di risorse provenienti da fonti diverse: politiche pubbliche nazionali e locali, bandi e finanziamenti europei, attori privati del Terzo Settore e del Mercato che – sempre più spesso – si impegnano in progetti a impatto sociale. Il coinvolgimento di attori non tradizionali nelle iniziative di welfare non risponde però solo a una logica di ottimizzazione economica, ma si è affermato anche in conseguenza della convinzione che bisogni complessi richiedano risposte complesse con il coinvolgimento di ogni possibile attore. Il paradigma del secondo welfare può rappresentare una chiave di intervento efficace anche per rispondere alle sfide economiche e ambientali. Per affrontare in modo efficace le sfide che abbiamo davanti è infatti necessario, oltre a coinvolgere un vasto insieme di attori, adottare un approccio integrato, globale e preventivo”, aggiungono.

“Le riflessioni sulla sostenibilità nella sua integralità e, di conseguenza, sui diversi attori che possono contribuirvi, appaiono quanto mai preziose per affrontare adeguatamente le sfide sociali, economiche e ambientali del nostro tempo. Per contribuire a tale dibattito, Fondazione Lottomatica ha avviato un lavoro di riflessione che vede coinvolto Percorsi di secondo welfare, Laboratorio dell’Università degli Studi di Milano che da oltre un decennio studia e racconta tali dinamiche, prestando particolare attenzione a quelle che riguardano le politiche sociali. Nei prossimi mesi il gruppo di lavoro del Laboratorio accompagnerà la Fondazione nella definizione di un’agenda programmatica che tenga in considerazione i temi della sostenibilità ma, accanto ad attività più prettamente di ricerca, proporrà anche alcuni approfondimenti tematici come quello che state leggendo. L’obiettivo è aiutare a comprendere come lo sviluppo sostenibile possa permeare, e in parte già permei, diversi settori della nostra società e veda impegnati numerosi attori pubblici, privati e non profit. In questo senso, nei prossimi mesi approfondiremo il loro contributo (sostenibile) in ambiti chiave come lo sport, la filantropia, le politiche giovanili e di genere, ma anche il welfare aziendale e gli approcci di diversity e inclusion”, concludono. cdn/AGIMEG