Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Liguria ha respinto il ricorso presentato dalla società Ippobet, proprietaria di circa duecento apparecchi da intrattenimento collocati presso esercizi commerciali (bar) nel territorio del comune di Imperia, che aveva impugnata la deliberazione del consiglio comunale di Imperia per la disciplina degli orari per l’esercizio delle attività di gioco lecito sul territorio comunale. Con la stessa il sindaco ha determinato l’orario per l’esercizio delle sale da gioco e per il funzionamento degli apparecchi automatici da gioco, limitandolo dalle ore 10,00 del mattino alle ore 23,00 della sera.
“Il nocumento derivante alla popolazione dall’uso degli apparecchi da intrattenimento del tipo “slot machine” – si legge nelle motivazioni – è nozione di fatto che rientra nella comune esperienza. Nel caso di specie il comune ha fatto precedere l’ordinanza da un’apposita istruttoria a cura del dipartimento di salute mentale e delle dipendenze della A.S.L. territorialmente competente, che ha evidenziato come il gioco d’azzardo, nelle sue varianti “problematica” e “patologica” (cioè quelle che hanno ricadute sulla salute pubblica), coinvolga pesantemente anche la popolazione della provincia di Imperia, e quindi del comune capoluogo”.
Inoltre, “le sale giochi e gli esercizi dotati di apparecchiature da gioco, in quanto locali ove si svolge l’attività attualmente consentita dalla legge, sono qualificabili come ‘pubblici esercizi’ – si legge nella sentenza – dunque per dette sale il Sindaco può esercitare il proprio potere regolatorio, anche quando si tratti dell’esercizio del gioco d’azzardo”. lp/AGIMEG