Il Tar Emilia Roomagna difende i limiti orari imposti da tre comuni della provincia bolognese (Argelato, Castello D’Argile e Pieve di Cento) e con tre ordinanze identiche respinge le richieste di sospensiva avanzate da alcuni operatori dei giochi. “La prevenzione della ludopatia rientra nell’ambito delle possibili misure di tutela della salute pubblica e, quindi, nella ordinaria competenza sindacale (…) sul gioco lecito e dai poteri sindacali di urgenza e contingibilità” osserva il giudice bolognese, sottolineando poi che “rispetto a tale finalità appare, ad una prima e sommaria delibazione, pertinente la regolazione degli orari di funzionamento degli apparecchi da gioco installati nel Comune”. IL Collegio sottolinea inoltre che “le rilevantissime percentuali di incremento di pazienti patologici rilevate dal SERT si riferiscono ad un ambito territoriale (Distretto Pianura Est) comprensivo del Comune intimato, per cui, anche ove non si tratti di utenti residenti nel medesimo, la misura è comunque giustificata dalla limitatezza dell’ambito e dalla prossimità e facilità di spostamento tra i Comuni che ne fanno parte”. rg/AGIMEG