“La nostra non è una legge proibizionista, ma abbiamo solo messo perimetri per arrivare a una riduzione dell’offerta di gioco, che ha causato un’esplosione delle ludopatie. Come Regione abbiamo un nostra capacità legislativa legata a temi sanitari e la stiamo applicando”. E’ quanto ha dichiarato Marco Grimaldi, Presidente della Commissione Ambiente della Regione Piemonte, parlando della legge sul gioco approvata in Regione che di fatto mette fine all’operatività del 90% delle slot presenti sul territorio piemontese. “Le associazioni e i gestori nei mesi scorsi hanno fatto pressione su quest’aula per arrivare a una proroga, ma a settembre non si è solo deciso di firmare un’intesa, che non vale più delle leggi, ma in questa intesa si dice che le Regioni possono prevedere forme di maggiore tutela per la popolazione. Ritengo – ha proseguito Grimaldi – che se qualcuno avesse avuto dubbi di legittimità o competenza avrebbe impugnato il nostro testo, ma ciò non è successo. Andiamo avanti con la legge, respingiamo qualsiasi pressione in merito alla nostra autonomia legislativa e non abbiamo altro da dire, se non chiedere alla giunta di fare il necessario affinché questa legge venga applicata. Non abbiamo alcun timore che quello fatto possa essere considerato un danno erariale, in quanto è nella nostra competenza legislativa: la nostra legge è chiara, senza contare che per ogni entrata dal gioco il SSN ne spende il doppio o il triplo in termini sanitari. Questa aula difenderà questa legge e andrà avanti perché i cittadini ce lo chiedono”, ha concluso. cr/AGIMEG