Nell’emendamento alla Stabilità, presentato dal governo, vengono riscritte le norme sui giochi. Per quanto riguarda gli apparecchi da intrattenimento – slot e videolotterie – il governo ha scelto di cancellare l’aumento del prelievo erariale, ma inserisce un contributo di 500 milioni di euro annui che dovranno versare i concessionari entro i mesi di aprile e ottobre di ogni anno in proporzione al numero di apparecchi ad essi riferibili. I concessionari ripartiranno “con gli altri operatori di filiera le somme residue disponibili per aggi e compensi rinegoziando i relativi contratti e versando gli aggi e compensi dovuti esclusivamente a fronte della sottoscrizione dei contratti rinegoziati”, si legge nel testo.
L’esecutivo chiarisce nella relazione tecnica che accompagna la proposta di modifica, che la revisione della tassazione applicata ai giochi è oggetto dei decreti previsti dalla delega fiscale che sono “peraltro in stadio avanzato in ambito ministeriale”, chiarisce il governo nella relazione tecnica dell’emendamento. “La soppressione sembra in questa logica la soluzione più razionale tenuto conto anche della sua non dannosità in termini di finanza pubblica” dal momento che le previsioni originarie della Stabilità, “neppure sono state stimate in termini di effetti finanziari”. Il governo in sostanza riteneva che l’aumento del preu non avrebbe comunque prodotto ulteriore gettito.
Nella relazione tecnica il governo spiega che nel caso delle newslot la filiera percepisce “circa l’11% della relativa raccolta. Per quanto le filiere (…) siano lunghe e articolate le risorse che residuano per aggi e compensi sono pur sempre cospicue specie se si considera che in alcuni casi (ad esempio quelli dei noleggiatori di apparecchi e di esercenti presso i quali gli apparecchi sono installati), al compenso non corrisponde una vera attività lavorativa”. Il governo ritiene che una “riduzione di 500 milioni di euro complessivi di tali risorse pare ragionevole oltre che tollerabile” per i concessionari e gli operatori della filiera, “ciò specie perchè tale riduzione abbraccia” sia le vlt che le slot. L’esecutivo sottolinea quindi come questa norma attui una inversione nel processo con cui sono distribuiti i compensi. “Attualmente sono gli operatori di filiera a dare al concessionario ciò che per lui è pattuito a titolo di aggio e compenso. Questo perchè il denaro disponibile viene raccolto dagli operatori di filiera che poi trattenuto quanto loro spettante, consegnano al concessionario la differenza”. Per dare maggiore trasparenza e certezza nei rapporti, invece, l’emendamento prevede che “l’intero ammontare del residuo disponibile per aggi e compensi venga versato dai raccoglitori di filiera ai concessionari i quali poi lo retrocedono a titolo di compenso fra i diversi attori”. A tal proposito l’emendamento prevede che i concessionari potranno rinegoziare i contratti per “adeguarne le clausole sui compensi alla minore somma complessiva disponibile a titolo di aggi”. Oltre all’inversione nella distribuzione dei compensi, la norma “salvaguarderà il diritto dei concessionari ad una loro quota di compenso a fronte di eventuali resistenze da parte degli operatori di filiera”. gr-im/AGIMEG