Sinigaglia (cons. Veneto): “Necessari chiarimenti su applicazione distanziometro contenuta nel disegno di legge sulla prevenzione del Gap”

“La Regione Veneto non è priva di una Legge di contrasto al Gioco Patologico. Nel 2015 il Consiglio Regionale approvò l’articolo 20 al Collegato alla Stabilità. Nel 2016 l’Articolo 54 della Legge Regionale 30 ha dettato vincoli e parametri urbanistici per l’ubicazione di case da gioco e locali con slot. Dobbiamo intervenire per contrastare il gioco patologico. Tra le novità introdotte da questo nuovo disegno di legge: gli esercizi che hanno le slot dovranno pagare più di Irap, lo 0,9%. I bar che non hanno apparecchi da gioco sono ormai pochissimi. Si tratta di una premialità del Comune verso quei locali che tentano di contrastare il gioco”. Sono le parole del consigliere Claudio Sinigaglia (PD) pronunciate durante il Consiglio Regionale in Veneto durante la discussione del Disegno di legge relativo a: “Norme sulla prevenzione e cura del disturbo da gioco d’azzardo patologico”. (Progetto di legge regionale n. 395 e Progetto di legge regionale n. 68 e Progetto di legge regionale n. 85 e Progetto di legge regionale n. 297). “Trovo delle contraddizioni tra l’articolo 6 e il 7. O vale la distanza di 300 metri per i Comuni con popolazione fino a 5mila abitanti e 500 metri per i Comuni che hanno una popolazione superiore ai 5mila abitanti. Oppure ha validità l’articolo 6 che afferma che i Comuni possono individuare la distanza da istituti scolastici di qualsiasi ordine e grado, centri giovanili e impianti sportivi o da altri luoghi sensibili entro la quale è vietato autorizzare nuove sale giochi o la nuova collocazione di apparecchi per il gioco d’azzardo nonché la relativa sanzione amministrativa in caso di mancato rispetto della stessa. O la distanza è affidata ai Comuni o è imposta dalla legge”, ha detto. Nella nuova normativa sono ritenuti luoghi sensibili: servizi per la prima infanzia; istituti scolastici di ogni ordine e grado; centri di formazione per giovani e adulti; luoghi di culto; impianti sportivi; ospedali, strutture ambulatoriali, residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o sociosanitario; residenze per anziani, strutture ricettive per categorie protette, luoghi di aggregazione socio-culturale, oratori e circoli da gioco per adulti; istituti di credito e sportelli bancomat; esercizi di compravendita di oggetti preziosi e di oro usati; stazioni ferroviarie e di autocorriere. “Il distanziometro – ha continuato – vale solo per le nuove attività? Se si rinnova la licenza o aumentano gli apparecchi passano indipendentemente dalla legge? Dobbiamo riflettere su questi punti e su come calcolare il distanziometro. Un’altra contraddizione è legata alle sanzioni. Il comma 6 prevede: ‘L’accertamento, l’irrogazione, la riscossione e l’introito delle sanzioni amministrative pecuniarie di cui al presente articolo sono di competenza del comune, che ne incamera i relativi proventi per un massimo dell’80 per cento del totale sanzionato. Il rimanente 20 per cento è versato dal comune alla Regione entro il 30 giugno dell’esercizio successivo quello dell’introito della sanzione’. Propongo di vincolare la sanzione al Piano Dipendenze che è all’interno del Piano di Zona. E’ un provento che viene quindi finalizzato alle dipendenze. Esiste anche una realtà legata ad internet. Chiediamo poi ai Comuni che hanno il wi-fi di mettere un filtro cosicché non si acceda a siti di gioco con la rete comunale. E’ necessaria la formazione di esercenti e di chi ha dei bar e l’incremento delle sanzione. Il gioco si sta spostando ora verso la realtà dell’online. Le attività di prevenzione dovrebbero riguardare tutta la popolazione. Necessaria attivazione di un numero verde a livello regionale, al momento legata solamente all’Urs di Padova. E’ stato attivato un piano di interventi da parte dell’Urs di Treviso sul contrasto del gioco patologico quando la Regione ha ricevuto i 4 milioni di euro dal Governo per il contrasto al Gap. Negli emendamenti abbiamo inserito i criteri di valutazione di questa nuova legge. Dobbiamo vincere la sfida delle dipendenze. La legge serve solo se viene portata avanti. Chiediamo quindi una relazione annuale sul monitoraggio degli obiettivi”, ha concluso. cdn/AGIMEG