Senato: via libera al disegno di legge salva animali. Prevista come ipotesi di reato anche la scommessa su combattimenti e corse illegali

E’ stato approvato in via definitiva al Senato il disegno di legge di modifica al codice penale in materia di reati contro gli animali. Prevista come ipotesi di reato anche la scommessa su combattimenti e competizioni vietate.

“Il testo del disegno di legge n. 1308, adottato come testo base e già approvato dalla Camera dei deputati, nel dettaglio contiene anzitutto una modifica della rubrica del titolo IX-bis del libro II del codice penale. Questa è forse la parte che racchiude la novità più importante e che riassume la filosofia di tutto il testo, ovverosia l’intenzione di dedicare direttamente agli animali, e non più al sentimento che l’uomo prova per gli animali, il contesto degli articoli del titolo IX-bis. Gli animali saranno direttamente portatori di diritti e saranno destinatari della tutela giuridica prestata dalle nostre norme. L’articolo 1 modifica il nominativo dell’oggetto della tutela penale. All’articolo 2 interveniamo direttamente sugli aggravamenti delle pene. L’articolo 544-quater del codice penale, che attualmente punisce, salvo che il fatto costituisca più grave reato, con la reclusione da quattro mesi a due anni e con la multa da 3.000 a 15.000 euro chiunque organizza o promuove spettacoli o manifestazioni che comportino sevizie o strazio per gli animali, vedrà un inasprimento di pena pecuniaria che sarà determinata tra un minimo di 15.000 e un massimo di 30.000 euro. L’articolo 3 interviene, invece, sul successivo articolo 544-quinquies, che disciplina il divieto di combattimenti tra animali. In particolare, la disposizione inasprisce le pene per chiunque promuova, organizzi o diriga combattimenti o competizioni non autorizzate tra animali, che possono metterne in pericolo l’integrità fisica, sostituendo l’attuale pena della reclusione da uno a tre anni con la reclusione da due a quattro, estendendo la pena attualmente applicata ai proprietari o ai detentori degli animali impiegati nei combattimenti anche a chiunque partecipi a qualsiasi titolo ai combattimenti o alle competizioni suddette. Un secondo comma dell’articolo prevede poi tre aggravanti a effetto speciale, in quanto comportano un aumento superiore a un terzo della pena edittale. Il concorso nell’attività delittuosa con minori è punito con una pena più aspra. Detta previsione è spiegabile dalla prassi invalsa nella criminalità organizzata di avvalersi, ai fini dell’esecuzione di attività illecite, di persone non imputabili. Quanto all’ipotesi di partecipazione di persone armate, anche in questo l’inasprimento della pena consegue a un maggiore allarme sociale e al disvalore della disponibilità di armi dei soggetti agenti. Le altre due aggravanti concernono le riproduzioni di scene di combattimenti e la pubblicità che si può fare di questi contenuti, interdicendone l’attività di riproduzione. È una disposizione diretta a evitare che le immagini possano diventare veicolo per messaggi distorti nei confronti della nostra comunità. Il terzo comma prevede poi un’ipotesi autonoma di reato che opera per colui che abbia agito al di fuori dei casi di concorso, allevando o addestrando animali da destinare ai combattimenti. In questo caso c’è una pena che è individuata da tre mesi a due anni e una multa da 5.000 a 30.000 euro. Una ulteriore ipotesi di reato è prevista dal quarto comma, che punisce le scommesse sui combattimenti e sulle competizioni vietate. Si prevede la pena della reclusione da tre mesi a due anni e la multa da 5.000 a 30.000 euro”, ha specificato in Aula il senatore Potenti (LSP-PSd’Az).

“Il riconoscimento del personale medico veterinario come pubblico ufficiale in occasione dei controlli non viene valutato e non prevede la disposizione relativa all’utilizzo degli agenti sotto copertura per i reati zoomafiosi (scommesse clandestine, combattimenti, traffico di cuccioli). Resta tutto monitorato, ma senza reali ed utili provvedimenti”, ha sottolineato la senatrice Naturale (M5S).

“La Commissione parlamentare d’inchiesta che si occupa degli illeciti ambientali a fronte di una decisione parlamentare stia indagando anche per contrastare il fenomeno delle zoomafie. Stiamo parlando di cose serie, molto brutte: corse clandestine di cavalli, traffico di cuccioli, combattimenti tra animali, truffe nell’ippica, business dei canili, contrabbando di fauna e bracconaggio organizzato. Ci riferiamo a macellazioni clandestine, a un antico reato che si chiama abigeato, alla pesca di frodo, all’illegalità nel comparto ittico, all’uso di animali a scopo intimidatorio per lo spaccio di droga, a traffici di animali via Internet e zoocriminalità minorile. Ogni anno l’Osservatorio nazionale zoomafie ci consegna un rapporto dettagliato sulle attività criminali perpetrate sugli animali. È un fenomeno in crescendo, purtroppo”, ha aggiunto il senatore Verini (PD-IDP). cdn/AGIMEG