Senato: oggi in Aula cinque mozioni contro la diffusione del gioco d’azzardo

Sono cinque le mozioni sul gioco d’azzardo che verranno discusse oggi in Aula al Senato. Rispetto alle mozioni presentate prima della pausa estiva se ne sono infatti aggiunte due: una del Pd, l’altra del Movimento 5 stelle. Il primo testo, presentato da diversi senatori leghisti, impegna il Governo a “varare in tempi rapidi, anche attraverso l’utilizzo di strumenti normativi d’urgenza, una moratoria di 12 mesi sul gioco d’azzardo on line e sui sistemi di gioco d’azzardo elettronico in luoghi pubblici e aperti al pubblico”. La seconda mozione, siglata da numerosi senatori del Pdl, impegna l’esecutivo “1) ad adottare ogni immediata e tempestiva iniziativa, volta ad attuare  puntualmente i principi e gli impegni assunti nella XVI Legislatura con la conversione del decreto-legge n. 158 del 2012, al fine di rendere più efficace e incisiva l’azione di contrasto alla ludopatia; 2) ad assumere ogni utile iniziativa volta ad una maggiore tutela dei giocatori, in particolare dei minori e delle altre persone vulnerabili o potenzialmente tali, garantendo e riducendo le possibilità di accesso da parte dei minorenni; vigilando gli ingressi e formando ad hoc il personale, nonché vigilando in pari modo sul gioco on line ; attraverso campagne informative di prevenzione; 3) a proseguire nella promozione di iniziative di sensibilizzazione circa i rischi collegati al gioco e di azioni restrittive, oltre che di controllo e monitoraggio, dirette ad arginare il fenomeno del gioco, soprattutto ad opera dei minorenni più facilmente condizionabili e suscettibili, e nei quali la tendenza alla dipendenza è molto più alta”. Infine, la mozione presentata dai parlamentari del gruppo Grandi Autonomie e Libertà impegna il Governo “ad utilizzare strumenti e procedure concrete per verificare sul territorio che le autorizzazioni rilasciate per l’installazione delle VLT rispettino la normativa richiamata; a valutare proposte ovvero iniziative volte a stabilire protocolli di sicurezza oltre a quelli attualmente previsti; a contrastare il fenomeno del GAP legato alle VLT considerata l’evidente urgenza di regolamentazione del fenomeno e considerato altresì che il ritardo nell’adozione di provvedimenti ulteriori rispetto a quanto fino ad oggi realizzato rappresenta un grave lacuna e un preoccupante stallo nella prevenzione della ludopatia; ad adottare una strategia ed iniziative per rendere operativi i principi contenuti nel decreto Balduzzi, anche con riferimento ai finanziamenti dedicati e finalizzati all’avvio sistematico di iniziative di cura e prevenzione per contrastare il dilagante fenomeno del gioco d’azzardo; a proporre un preciso limite al rilascio delle autorizzazioni per l’installazione nelle sale da gioco delle VLT; a prevedere una organica disciplina ad hoc per le VLT che tuteli i soggetti a rischio ludopatia”. La mozione presentata dal Pd impegna il Governo a “1) elevare gli standard di accreditamento dei concessionari ed il sistema dei controlli sulla loro identità societaria, sull’origine dei loro patrimoni e sui loro flussi finanziari attraverso un sistema di tracciamento dei movimenti finanziari in entrata ed in uscita, al fine di evitare la presenza di infiltrazioni mafiose e di riciclaggio di denaro sporco; 2) introdurre, per quanto riguarda la tracciabilità del denaro, il conto dedicato ed il registro delle scommesse e dei concorsi pronostici dove annotare gli importi della raccolta delle giocate delle vincite e della relativa differenza, nonché l’abbassamento delle soglie per le segnalazioni previste dalla normativa sull’antiriciclaggio; 3) introdurre il divieto di partecipare a gare e procedure per il rilascio di concessioni in materia di giochi da parte delle persone fisiche e giuridiche condannate per reati gravi anche in via non definitiva, estendendo inoltre tale preclusione anche a parenti ed affini entro il terzo grado; 4) stabilire per società fiduciarie, fondi di investimento e trust che detengono partecipazioni al capitale o al patrimonio di società concessionarie di giochi pubblici l’obbligo di dichiarare l’identità del soggetto mandante, nonché a garantire che l’inosservanza di tale obbligo comporti il divieto di partecipazione a procedure di evidenza pubblica per l’ottenimento delle concessioni; 5) equiparare agli operatori legali le compagnie estere che esercitano in Italia senza licenza, assoggettando al controllo e agli obblighi statuali tutti i soggetti del mercato, comprendendo anche le società estere con capitale azionario anonimo e i gestori esteri che operano sul territorio italiano; 6) istituire presso tutte le Procure della Repubblica strutture e reparti investigativi specializzati per la repressione delle attività criminali connesse al mercato dei giochi; 7) inasprire le pene per tutti i reati relativi al mercato dei giochi; 8) vietare la pubblicità dei giochi d’azzardo e dei giochi di fortuna sui mezzi di comunicazione e sui mezzi di informazione, nonché a prevedere l’obbligo, da parte dei concessionari, di inserire nei loro prodotti e servizi, come è stato fatto per il fumo, messaggi di avvertimento sui rischi da dipendenza che può generare il gioco; 9) innalzare l’Iva sui giochi on line dallo 0,6 per cento al 21 per cento, alla stregua di qualsiasi prodotto commerciale che non sia di prima necessità, destinando prioritariamente le risorse derivanti da tale innalzamento alle misure per la prevenzione e la cura del gioco d’azzardo patologico ed eventualmente garantire con quota delle medesime risorse parte della copertura del provvedimento relativo alla soppressione dell’Imu; 10) provvedere al più presto all’adozione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri sull’aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza con riferimento alle prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione rivolte alle persone affette da gioco d’azzardo patologico garantendo loro le medesime prestazioni previste per gli alcol/tossicodipendenti (compresa la certificazione di dipendenza, l’eventuale assistenza residenziale e l’accesso alle misure alternative per i detenuti dipendenti da gioco d’azzardo patologico), e del decreto del Ministero dell’economia per la progressiva introduzione obbligatoria di idonee soluzioni tecniche volte a bloccare automaticamente l’accesso dei minori ai giochi con vincite di denaro, nonché volte ad avvertire automaticamente il giocatore dei pericoli di dipendenza dal gioco, già previsti dal decreto-legge n. 158 del 2012 e non ancora adottati; 11) istituire un “Fondo per la prevenzione e per la cura del gioco d’azzardo patologico”, da alimentare attraverso l’applicazione di una tassazione aggiuntiva sui redditi realizzati dai concessionari e le vincite dei giocatori, in modo tale da mettere le Regioni, gli enti locali, le strutture del sistema sanitario e i soggetti del terzo settore nelle condizioni di realizzare le attività di prevenzione e cura del GAP; 12) dare maggiori poteri di intervento ai sindaci sulle autorizzazioni in deroga alla normativa sulla liberalizzazione delle attività e degli esercizi commerciali a tutela dei cittadini, ed in particolare a prevedere il divieto di aprire nuove sale giochi nei pressi di “luoghi socialmente sensibili” come le scuole, le strutture sportive, eccetera, e in rapporto alla densità di apparecchi di gioco per residenti; 13) istituire, nel campo dei giochi on line, meccanismi in grado di verificare la maggiore età del giocatore per l’accesso al gioco; 14) realizzare adeguate campagne di sensibilizzazione contro il GAP; 15) finanziare programmi di informazione e sensibilizzazione sull’uso responsabile del denaro e sui rischi collegati al gioco d’azzardo da realizzare nelle scuole e con il coinvolgimento delle famiglie al fine di aiutarle nell’attività educativa; 16) promuovere presso le competenti istituzioni dell’Unione europea, attraverso ogni idonea iniziativa, l’introduzione di una normativa comune relativa al mercato dei giochi, al fine di armonizzare le normative dei Paesi membri”. Infine, la mozione presentata dai senatori del Movimento 5 Stelle impegna l’esecutivo “1)
ad adottare, anche con provvedimenti di urgenza, misure atte a: a) attribuire agli enti locali un reale potere di controllo sulla diffusione, installazione e regolamentazione dell’attività dei locali in cui si pratica il gioco d’azzardo; b) introdurre protocolli e sistemi di riconoscimento e accertamento della maggiore età dei giocatori per tutti i giochi d’azzardo; c) adottare un registro unico nazionale dei soggetti che chiedono l’autoesclusione dai siti di gioco d’azzardo, uniformando la disciplina che regola le scelte di autolimitazione ed esclusione per tutti i concessionari di gioco on line; d) vietare totalmente la pubblicità del gioco d’azzardo, diretta ed indiretta, su ogni spazio mediatico, comprese le sponsorizzazioni sportive e di altra natura, di marchi, loghi, società presenti su questo mercato; in relazione a ciò definire un efficace sistema sanzionatorio; e) definire in modo oggettivo i requisiti di visibilità e comprensibilità delle avvertenze sui rischi previste dal decreto-legge n. 158 del 2012; in relazione all’obbligo di indicare in modo evidente le probabilità di vincita, escludere dal computo delle “vincite” l’erogazione di somme di denaro non significativamente superiori alla giocata; f) allineare ed innalzare, senza indugio, la tassazione sui proventi dai diversi giochi d’azzardo già a partire dall’anno in corso; g) destinare una quota pari all’1 per cento del fatturato complessivo del settore, per il finanziamento delle azioni di prevenzione, assistenza e cura del gioco d’azzardo patologico, per promuovere programmi e campagne di informazione in materia di prevenzione e trattamento della dipendenza da gioco d’azzardo, indirizzate prioritariamente ai giovani e alle fasce sociali più a rischio, per portare a termine, sia nelle Commissioni ministeriali sia nella Conferenza Stato-Regioni, le procedure previste dal decreto-legge n. 158 del 2012 per l’effettivo inserimento del GAP nei livelli essenziali di assistenza, e per garantire l’istituzione su tutto il territorio nazionale di équipe e di programmi terapeutici e riabilitativi; h) stabilire una moratoria all’introduzione di nuove concessioni e di nuove forme di gioco, sia in presenza fisica, sia attraverso la rete web, tramite SMS o altre forme di collegamento; i) avvalendosi di risorse derivanti da maggiore tassazione sui giochi e di concerto con le associazioni a tutela dei cittadini promotrici della campagna nazionale contro i rischi del gioco d’azzardo “Mettiamoci in gioco”, istituire e finanziare uno studio sui costi globali del gioco d’azzardo per il Paese, nonché a determinare il rapporto costi benefici di un possibile ripristino della situazione antecedente al 1997, definendo eventualmente un piano di uscita; l) integrare l’art. 88 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, di cui al regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, concernente la disciplina delle concessioni e delle licenze in materia di giochi e scommesse, nel senso proposto nella relazione della Commissione parlamentare antimafia approvata in data 17 novembre 2010; m) incrementare il regime sanzionatorio, sia di carattere penale che amministrativo, per coloro che esercitano, anche a distanza, in qualunque modo, attività di scommesse, sportive o non sportive, anche come intermediario di terzi, in mancanza della prescritta autorizzazione o licenza; n) assicurare la piena tracciabilità dei flussi finanziari nell’ambito del gioco d’azzardo su tutto il territorio nazionale, finalizzata a prevenire infiltrazioni criminali ed il riciclaggio di denaro di provenienza illecita; 2) a promuovere, nel corso dell’esame parlamentare del citato decreto-legge n. 102 del 2013, la soppressione dell’art. 14, attivando tutte le procedure necessarie per esigere integralmente le somme dovute dalle imprese operanti nel gioco d’azzardo, immediatamente dopo l’accertamento giudiziario definitivo e destinarle principalmente ad azioni di prevenzione, assistenza e cura del GAP, con programmi e campagne di informazione in materia di prevenzione e trattamento della dipendenza da gioco d’azzardo, indirizzate prioritariamente ai giovani e alle fasce sociali più a rischio; 3) a provvedere alla rimozione da ruoli di responsabilità e di discrezionalità dei funzionari dello Stato coinvolti, a vario titolo, nella vicenda giudiziaria suddetta”. rov/AGIMEG