All’ordine del giorno della IX Commissione Agricoltura e produzione agroalimentare del Senato l’interrogazione presentata dai senatori M5S Lanzi, Montevecchi, Angrisani, Croatti, Donno, Lannutti, Moronese, Presutto sull’ippica e rivolta al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. “Il comparto ippico conta circa 2.000 impiegati diretti e indiretti negli ippodromi italiani, numero che viene elevato a circa 30.000 addetti se si considera l’intero indotto. L’ippica ha un valore storicamente riconosciuto dallo Stato italiano e il settore beneficia di finanziamenti diretti per circa 180 milioni annui; il 16 aprile 2020 il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, Teresa Bellanova, nel corso di una seduta informativa presso la Camera dei deputati, ha dichiarato: “Riguardo al settore ippico, segnalo lo sforzo del Ministero per accelerare i pagamenti dei premi. Inoltre, è stato firmato il decreto per le anticipazioni pari al 40 per cento delle sovvenzioni del 2020. Auspico che la filiera torni alla normalità il prima possibile e con tutte le condizioni di sicurezza, riprendendo quanto prima le attività degli ippodromi, anche se a porte chiuse”; come anticipato nel suddetto intervento, il Ministro ha firmato il decreto ministeriale 6 maggio 2020, n. 4701, recante i principi per la determinazione e l’erogazione di sovvenzioni da assegnare alle società di corse riconosciute, che è stato inviato ai competenti organi di controllo per l’acquisizione del relativo visto di registrazione; risulta all’interrogante che il Ministero in indirizzo abbia inviato più volte alle società di corse gestori di tutti gli ippodromi italiani più versioni degli accordi contrattuali; solo in data 9 maggio 2020 detti accordi sono stati sottoscritti e rinviati. Nonostante ciò, alla data odierna, nulla è stato comunicato ai suddetti ippodromi circa la reale approvazione e registrazione di tali accordi da parte degli organi di controllo e pertanto a tutt’oggi le società di corse stanno svolgendo la loro attività a porte chiuse, per via della pandemia, senza un regolare e valido rapporto contrattuale; a causa delle mancate erogazioni degli anticipi del 40 per cento della media delle sovvenzioni statali degli ultimi 3 anni, le società di corsa si trovano nella gravissima situazione di mancanza della liquidità necessaria al normale funzionamento aziendale ed organizzativo. Tale ritardo porta alla ragionevole preoccupazione che anche il saldo delle sovvenzioni relative all’anno 2020 che ancora deve essere quantificato e che probabilmente avrà uno slittamento con la conseguente perdita dello stanziamento di bilancio, si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo intenda fornire una data precisa relativa all’erogazione degli anticipi del 40 per cento delle sovvenzioni statali al comparto ippico in grave carenza di liquidità, nonché rassicurare circa gli accordi contrattuali tra il Dicastero e le società di corse”, concludono. cdn/AGIMEG