Senato, Coronavirus: 27 marzo termine per presentazione emendamenti al Decreto Cura Italia. Nel testo proroga gare slot, scommesse e bingo, sospensione canoni bingo e posticipo pagamento Preu

E’ stato assegnato alla Commissione Bilancio l’esame del ddl n. 1766, di conversione in legge del decreto-legge n. 18 del 17 marzo, recante misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19. Il Decreto Cura Italia prevede che i termini per il versamento del prelievo erariale unico (Preu) su Slot e Vlt e del canone concessorio “in scadenza entro il 30 aprile 2020 sono prorogati al 29 maggio 2020. Le somme dovute possono essere versate con rate mensili di pari importo, con debenza degli interessi legali calcolati giorno per giorno. La prima rata è versata entro il 29 maggio e le successive entro l’ultimo giorno del mese; l’ultima rata è versata entro il 18 dicembre 2020”. Prevista inoltre la proroga di 6 mesi per le gare di concessioni di slot e vlt, delle scommesse e del bingo, che avrebbero dovuto essere indette entro il 31 dicembre 2020. Per il bingo, a seguito della sospensione delle attività delle sale, non è dovuto il canone. Previsto anche il potenziamento, per il 2020, dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli ed alcune sospensioni fiscali per sale giochi, ricevitorie del lotto, lotterie e scommesse. Iniziera’ il 24 marzo, l’esame del Dl Cura Italia in commissione Bilancio del Senato. Venerdi’ 27 alle 19 e’ stato fissato il termine per la presentazione degli emendamenti al testo. Un secondo termine, il 31, sara’ per la presentazione dei subemendamenti, compresi quelli agli emendamenti che il Governo presentera’ per far confluire – come riporta Borsa Italiana – in questo Dl il precedente sull’emergenza sanitaria ed economica, il cosiddetto Dl coronavirus bis, e quello in materia giudiziaria. E’ stato quindi cancellato il termine per gli emendamenti sul Dl coronavirus bis che era previsto per le 12. Gli emendamenti del Governo faranno confluire le parti ancora attuali e faranno salvi gli effetti gia’ prodotti dalle misure contenute nei due provvedimenti.

“Articolo 69. I decreti del Presidente del Consiglio di ministri, adottati nei mesi di febbraio e di marzo per far fronte all’emergenza Coronavirus sul territorio nazionale, hanno previsto
la chiusura, prima su una parte del territorio poi sull’intero territorio nazionale, delle sale giochi, sale con apparecchi da intrattenimento (VLT) di cui all’articolo 110, comma 6, lettera b), del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza (TULPS) e, parzialmente dei bar e altri esercizi pubblici ove sono collocati il maggior numero di apparecchi da intrattenimento (AWP) di cui all’articolo 110, comma 6, lettera a), del medesimo testo unico, rendendo, pertanto, impossibile o difficile la raccolta di gioco pubblico, anche in considerazione del divieto di spostamento fisico sul territorio (che riguarda naturalmente anche gli operatori del gioco) e che impedisce materialmente il prelievo del contante dagli apparecchi medesimi. La sospensione dei termini di versamento del prelievo erariale unico (PREU) di cui al comma 1 dell’articolo in oggetto e la correlata facoltà di rateizzazione delle somme dovute consentirebbe, peraltro, all’intera filiera del gioco e ai concessionari di Stato di far fronte all’emergenza di tipo finanziario prodottasi, evitando, altresì, importanti ricadute anche sui livelli occupazionali. Il comma 2 stabilisce che il pagamento dei canoni concessori previsti per la proroga delle concessioni del gioco del Bingo non sono dovuti per i periodi di sospensione del l’attività, disposti in relazione all’emergenza sanitaria in atto. Il comma 3 proroga di sei mesi la scadenza dei termini previsti per l’indizione delle gare delle scommesse e del Bingo, della gara per gli apparecchi da intrattenimento e dell’entrata in vigore del Registro unico degli operatori del gioco pubblico, in considerazione del rallentamento delle attività amministrative dovute all’insorgere dell’emergenza sanitaria. Per gli stessi motivi, la norma proroga anche l’entrata a regime degli apparecchi con controllo da remoto, tenuto conto del rallentamento o del blocco anche delle attività necessarie alla produzione dei nuovi apparecchi e alla loro certificazione”. E’ quanto sottolinea la Relazione al Decreto Cura Italia. “Articolo 70. La disposizione reca misure finalizzate a incrementare le risorse per il salario accessorio del personale dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, in ragione del fatto che esso è chiamato a un grande sforzo per
dare attuazione al rafforzamento delle attività di controllo presso i porti, gli aeroporti e le dogane interne in relazione all’emergenza sanitaria legata alla diffusione del « Coronavirus », alla cosiddetta Brexit, nonché dell’azione di contrasto alle frodi in materia di accisa nel settore dei carburanti e degli idrocarburi, dell’attività di accertamento e controllo connesse alla lotteria nazionale degli scontrini, nonché alle ulteriori attività previste dalla legge di bilancio in materia di giochi e di nuove imposizioni (bevande edulcorate, imposta sui prodotti accessori dei tabacchi da fumo, plastic tax) e in ambito doganale. La parte prevalente delle risorse variabili destinate a finanziare il salario accessorio del personale è da tempo non utilizzabile a causa delle norme sul contenimento dei fondi della contrattazione integrativa succedutesi nel tempo (articolo 9, comma 2-bis¸ del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, articolo 1, comma 236, della legge 28 dicembre 2015, n. 208 e, da ultimo, articolo 23, comma 2, del decreto legislativo 25 maggio 2017, n. 75). Ci si riferisce in particolare alle risorse variabili accertate e trasferite con decreto del Ministero vigilante ai sensi dell’articolo 3, comma 165, della legge 24 dicembre 2003, n. 350. Si tratta di importi consistenti che solo le agenzie fiscali si trovano a non poter utilizzare per intero. E si tratta, in larga prevalenza, di somme derivanti dall’attività di controllo tributario svolta proprio dal personale delle agenzie fiscali. A partire dall’anno 2012, delle somme trasferite a tale titolo per un importo medio annuo di 40 milioni di euro circa, oltre la metà sono rimaste inutilizzabili tanto da arrivare nel 2017 a disporre di un importo non attribuito al personale di circa 124 milioni di euro relativi agli ultimi sei anni. In tale contesto, la norma proposta intende introdurre una deroga a tali limiti, deroga giustificata dal particolare rilievo strategico dell’attività svolta dall’Agenzia. La misura prevede un incremento delle risorse certe e stabili del Fondo risorse decentrate. L’incremento sarà pari a 8 milioni di euro per l’anno 2020. Grazie a tale maggiore disponibilità sarebbe possibile incrementare le quote di salario accessorio destinate a tutto il personale. Le somme in questione deriverebbero da maggiori finanziamenti”, aggiunge. Prevista la sospensione dei versamenti delle ritenute, dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria per “federazioni sportive nazionali, enti di promozione sportiva, associazioni e società sportive, professionistiche e dilettantistiche, nonché soggetti che gestiscono stadi, impianti sportivi, palestre, club e strutture per danza, fitness e culturismo, centri sportivi, piscine e centri natatori; b) soggetti che gestiscono teatri, sale da concerto, sale cinematografiche, ivi compresi i servizi di biglietteria e le attività di supporto alle rappresentazioni artistiche, nonché discoteche, sale da ballo, night-club, sale gioco e biliardi; c) soggetti che gestiscono ricevitorie del lotto, lotterie, scommesse, ivi compresa la gestione di macchine e apparecchi correlati; d) soggetti che organizzano corsi, fiere ed eventi, ivi compresi quelli di carattere artistico, culturale, ludico, sportivo e religioso; e) soggetti che gestiscono attività di ristorazione, gelaterie, pasticcerie, bar e pub”. cdn/AGIMEG