Senato, Calandrini (FdI): “Basta bonus, risarcimenti e codici ATECO. Queste scelte hanno messo in ginocchio le imprese italiane”

“Siamo in attesa del nuovo decreto ristori, che è in fortissimo ritardo. Sono due mesi che le imprese e le famiglie italiane aspettano il decreto ristori 5, che non vede ancora la luce. Grazie ai vostri litigi in maggioranza, con particolare riferimento al senatore Renzi, e alla crisi di Governo avremo migliaia di imprese e milioni di lavoratori in grave difficoltà. Noi di Fratelli d’Italia, prima che venga approvato il decreto ristori, che speriamo veda la luce al più presto e che sarà il primo vero atto del Governo Draghi, perché il decreto di oggi è un’appendice del vecchio Governo Conte, auspichiamo che ci sia un cambio di passo e un completo cambio di filosofia per quanto riguarda le misure da approvare. Abbiamo detto: basta con i bonus, i risarcimenti e le prebende che sono state date in questo ultimo anno attraverso i decreti economici approvati. Abbiamo anche detto: basta con i codici ATECO. Queste scelte hanno messo in ginocchio, come dicevo prima, le imprese italiane che non riescono più a sopravvivere. Presidente, noi ci impegneremo, come sempre abbiamo fatto con i Governi precedenti, affinché il Governo possa valutare le nostre proposte, sperando che almeno vengano ascoltate dal nuovo Governo Draghi. Le nostre proposte sono le solite che ripetiamo da un anno. La principale proposta che sarà avanzata rispetto al decreto che ci aspettiamo verrà approvato dal Consiglio dei ministri è che vengano cancellati i ristori e i codici Ateco, per dare la possibilità alle imprese di avere dei contributi a fondo perduto che possano coprirne i costi fissi, che sono il vero problema per ognuna di loro. Allo stesso modo, la riapertura dei termini per la rottamazione delle cartelle esattoriali non significa un nuovo condono, come qualcuno vuol far credere. Sappiamo già, Presidente, che tra qualche giorno, domenica 28 febbraio, scadrà il termine che autorizza l’Agenzia delle entrate a far partire 50 milioni tra atti e cartelle nei confronti dei contribuenti italiani, che non sono nella condizione di poterli pagare. Riproponiamo altresì quanto già proposto nei precedenti provvedimenti di natura economica, ossia un nuovo saldo e stralcio e una sorta di pacificazione, intesa non come un condono, ma come un anno bianco, che possa consentire alle imprese di poter respirare dopo questo primo anno di crisi pandemica ed economica”. E’ quanto ha detto in Aula al Senato il senatore Calandrini (FdI). “Questo Parlamento deve essere in grado di approvare non il quinto decreto ristori, ma il primo decreto indennizzi, che risponda alle esigenze delle aziende, le tenga in piedi e permetta agli imprenditori di fare quello che vogliono fare da una vita: lavorare per creare ricchezza per le loro famiglie e il nostro Paese”, ha aggiunto il senatore Briziarelli (L-SP-PSd’Az). “Le partite IVA italiane, tartassate e illuse da promesse di ristori giunti in ritardo – quando sono giunti – e in maniera insufficiente, che sono la colonna portante del nostro sistema Paese, non hanno garanzie, sono escluse da ogni forma di protezione del reddito, sono sommerse dalla burocrazia e, più di tutti, sono esposte ai danni della crisi”, ha sottolineato il senatore Ostellari (L-SP-PSd’Az). cdn/AGIMEG