“Ho bisogno di chiarimenti sui dati riportati dal Libro Blu. La premessa sul rapporto che dobbiamo rivedere tra legale e illegale e l’importanza di una corretta rappresentazione dei fenomeni attraverso i dati è chiara. Ma qualche considerazione. La domanda è anaelastica, la considererei rigida in alcuni campi e settori, perché? C’è un legame con la dipendenza? Cosa rende così difficile cambiare i comportamenti? Dobbiamo valutare anche questi aspetti. E’ compito di questa commissione valutare gli aspetti di repressione di illegalità, la tutela di un settore dal punto di vista economico e dell’erario ma anche delle salute. Riguardo il numero di esercizi e il numero dei controlli, il Procuratore De Raho ha detto ‘dobbiamo avere una frequenza nei controlli, non è sufficiente fare controlli di tanto in tanto’. Nel Libro Blu vediamo 10.500 controlli nel 2020 a fronte di 230mila punti di offerta. Praticamente si potrebbe controllare un punto ogni 12 anni. Siamo nella condizione di seguire le indicazioni del procuratore Nazionale Antimafia o abbiamo bisogno di maggiori strumenti? Il numero di accertamenti nel 2020 si sono ridotti, è vero che abbiamo avuto 5 mesi di pandemia e chiusura e una riduzione del tempo di attività del 40%, ma i controlli si sono ridotti del 60% mi può spiegare il motivo? Era stato adombrato un rischio di aumento dell’illegalità. I siti inibiti, si è parlato di un aumento dell’online e dei siti illegali, nel 2020 rispetto al 2019 sono stati inibiti meno del 30% rispetto all’anno prima. Non ne comprendo il motivo”.
Lo ha detto il Senatore Giovanni Endrizzi (M5S) in occasione dell’audizione nella Commissione parlamentare di inchiesta sul gioco illegale e sulle disfunzioni del gioco pubblico di Stefano Saracchi, direttore giochi ADM e membro del Comitato per la prevenzione e la repressione del gioco illegale, la sicurezza del gioco e la tutela dei minori (COPREGI).
cdn/AGIMEG