Senato: Approvata relazione finale su intimidazioni agli amministratori locali. “Si sollecita un intervento legislativo coerente ed organico sul settore giochi”

“Con riguardo alle problematicità emerse in relazione al “gioco d’azzardo”, si sollecita un intervento legislativo coerente ed organico in materia, che, oltre alla implementazione delle misure per il contrasto delle ludopatie, attraverso forme di assistenza anche sanitaria delle persone affette, preveda pure meccanismi premiali per gli esercizi commerciali che rinunciano all’installazione di slot machines”. E’ una delle osservazioni conclusive della Relazione approvata dalla Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle intimidazioni nei confronti degli amministratori locali. La relazione contempla una disamina del settore giochi: “nel corso delle audizioni e delle missioni svolte dalla Commissione è emerso che uno dei  possibili moventi degli atti di intimidazione ai danni degli amministratori locali può essere ravvisato nelle dinamiche e nelle richieste di autorizzazioni che si rendono necessarie per l’apertura di sale da gioco sul territorio e per l’installazione di apparecchi all’interno di esercizi commerciali pubblici” si legge nel testo. “L’ordinamento vigente, nonostante i moniti della Corte costituzionale, non prevede una disciplina organica relativa al settore del gioco. La legislazione vigente – che, tra l’altro, assegna all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli la gestione del comparto del gioco pubblico e la verifica degli adempimenti cui sono tenuti i concessionari e tutti gli operatori legittimati ad operare – ha consentito sul territorio nazionale un crescente aumento della offerta di gioco d’azzardo, attraverso, da un lato, l’apertura di sale da gioco o di agenzie di scommesse e, dall’altro l’installazione di slot machines e di sistemi di videolottery all’interno degli esercizi commerciali” sostiene la Commissione. “Con riguardo alla attività di inchiesta il problema del gioco è emerso per la prima volta nel corso dell’audizione del Ministro per gli affari regionali, la quale, anche alla luce della sua diretta esperienza di sindaco – si legge – ha evidenziato come spesso l’amministratore locale venga minacciato a causa delle proprie scelte amministrative che possono consistere anche nel fare “la lotta alla lobby delle slot machine”. Il Ministro, inoltre, ha segnalato alla Commissione la situazione emblematica del comune di Pavia, dove al perseguimento da parte dell’amministrazione di politiche di contrasto al gioco d’azzardo, hanno fatto seguito gravi e reiterati episodi intimidatori ai danni degli amministratori. Successivamente  – scrive la Commissione d’inchiesta – nel corso del sopralluogo a Portici (NA), l’assessore al turismo e allo sviluppo, nel riferire in ordine alle possibili ragioni degli atti intimidatori subiti, ha segnalato le recenti iniziative portate avanti dal suo assessorato in Consiglio comunale e volte a contrastare il gioco d’azzardo”. Nella relazione si riportano altri esempi simili quali quello di Novara, dell’Emilia-Romagna (“il questore di Bologna ha affermato che il gioco è il settore verso il quale si stanno spostando sempre di più gli interessi della criminalità organizzata”), o di Cardano del Campo (Va). im/AGIMEG