Operazione Jonny: 68 arresti per CARA di Isola di Capo Rizzuto. Clan Arena attivo nelle scommesse. CenturionBet: “Totalmente estranea”

Catanzaro, la maxi-operazione “Jonny” condotta questa mattina da Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza ha portato all’arresto di 68 persone legate al clan Arena. Le indagini ruotano attorno al centro di accoglienza Sant’Anna di Isola Capo Rizzuto – uno dei più grandi d’Europa – che secondo gli inquirenti sarebbe controllato di fatto dagli Arena, tanto che degli oltre 100 milioni di euro assegnati alla struttura, almeno 30 sarebbero stati dirottati verso i clan. Tra i fermati nel corso del blitz il capo della Misericordia di Isola Capo Rizzuto, Leonardo Sacco, ed il parroco dello stesso paese, don Edoardo Scordio. Secondo gli inquirenti, il clan Arena attraverso Sacco riusciva a aggiudicarsi gli appalti indetti dalla Prefettura di Crotone per i servizi di ristorazione ai CARA di Isola Capo Rizzuto e di Lampedusa. Questi servizi venivano poi affidati a imprese appositamente costituite dagli Arena e da altre famiglie di ‘ndrangheta che in questo modo si spartivano i fondi destinati all’accoglienza dei migranti. Il clan inoltre tra i vari interessi era attivo anche nel settore delle scommesse attraverso una società denominata Kroton Games, titolare di 4 ced affiliati alla Centurion Bet. Fonti vicine al bookmaker sottolineano tuttavia che la compagnia maltese è totalmente estranea alla vicenda, e di aver appreso del blitz e dell’inchiesta solo da fonti di stampa. Anche nei confronti di questi centri, la compagnia ha richiesto la certificazione dei carichi pendenti, i titolari dei Ced inoltre avevano la licenza di pubblica sicurezza alle Questure competenti. Inoltre la Centurion Bet nei mesi scorsi ha ottenuto il rinnovo della licenza di gioco, e nel corso del procedimento le autorità maltesi hanno anche effettuato nuovi controlli sui vertici e sui titolari della compagnia. La Centurion, appena appresa la notizia, ha immediatamente avviato le pratiche per risolvere i contratti con i centri coinvolti, e resta a disposizione dell’Autorità giudiziaria per qualunque necessità collegata alle indagini. rg/AGIMEG