“Non condivido affatto il provvedimento dei Monopoli di Stato che ha abbassato la giocata sistemistica minima da 25 a 5 centesimi. Non si può assimilare gioco fisico e gioco online”. E’ questa la dura presa di posizione espressa ad Agimeg da Maurizio Ughi, amministratore unico di Obiettivo 2016, a seguito del nuovo provvedimento dell’Adm nel settore del betting che mira a colmare il gap tra l’offerta illegale e quella dei concessionari autorizzati, riducendo al contempo la spesa dei giocatori che potranno quindi effettuare le stesse giocate sistemistiche ma con una spesa inferiore. “Con questa misura – ha detto Ughi – emettere un biglietto con una giocata costerà più del valore della giocata stessa. Non si è tenuto in debita considerazione che un punto fisico è composto da un bancone, da uno sportellista, da carta su cui riprodurre la giocata, tutte spese che non possono essere coperte con una soglia minima di 5 centesimi. Del resto – ha ricordato Ughi – non eravamo soddisfatti neanche quando la giocata minima venne abbassata da 1 euro a 25 centesimi. Un punto di accettazione ha costi di personale e stampa ticket che fanno del provvedimento dei Monopoli un provvedimento parziale. Mi auguro che a questo ne segua un altro relativo alla dematerializzazione del biglietto su un supporto riproducibile, ma non fisico: non sarei soddisfatto lo stesso, ma almeno in questo modo si potrebbero limitare i danni. Non dimentichiamo che un’agenzia è un punto di aggregazione che dà lavoro: il costo di accettazione non va snaturato, in quanto in questo modo si tolgono anche le risorse minime necessarie”.
L’Amministratore unico di Obiettivo 2016 si è invece detto soddisfatto per l’introduzione nelle scommesse virtuali, a partire da questa settimana, delle giocate sistemistiche e tornei multi evento. Nei prossimi mesi è inoltre prevista anche l’apertura delle puntate a totalizzatore. “Era da tempo che si attendeva una misura del genere – ha sottolineato Ughi – ma è necessario che il regolatore sia più reattivo su questi temi. E’ necessario che il punto vendita abbia più autonomia e libertà per intercettare le esigenze dei clienti e trasformarle, attraverso Adm, in novità regolamentari. Finora ci siamo limitati troppo a seguire quanto già fatto dai ctd, arrivando in ritardo. Ritengo che sia un non senso – ha concluso Ughi – puntare su una rete capillare se questa non è sostenuta dall’agilità del prodotto scommessa”. cr/AGIMEG