“Niente di più scontato, come al solito. Lo Stato dà la dimostrazione di superficialità nell’affrontare il settore delle scommesse. Sbandiera di detenere il monopolio di diritto, ma poi di fatto numerosi punti transfrontalieri riescono a stare sul territorio in maniera indisturbata”. Così Maurizio Ughi, amministratore unico di Obiettivo 2016, commenta ad Agimeg la sentenza della Corte di Giustizia europea sul caso Laezza. L’imprenditore ribadisce che “è arrivato il momento che lo Stato ci dica chi è alla guida del settore, non si vede alcuna strategia. Credo che le date delle gare non le saprà rispettare, anche se le ha scritte nella legge di Stabilità non sarà in grado di rispettarle o, peggio, forse non lo vorrà. Quindi siamo di nuovo punto e accapo. Noi chiediamo con forza che lo Stato ci metta coraggio, ma soprattutto la faccia, per risolvere l’annoso problema della doppia rete di accettazione: serve una rete unica di giochi”. Ughi aggiunge che “non c’è una strategia, ma si naviga a vista e in questo modo lo Stato continua a soccombere rispetto a chi ha una visione più a lungo termine”. dar/AGIMEG