Il Tar Lombardia conferma il “daspo” di un anno emesso nei confronti di un soggetto sorpreso a raccogliere illecitamente scommesse all’interno di un ippodromo. L’uomo ha impugnato il provvedimento – con cui la Questura di Milano gli ha vietato l’accesso a ippodromi e agenzie di scommesse – di fronte al Tar sostenendo che – al momento dei controlli – non era stato trovato in possesso di denaro né altri indizi che lasciassero presumere la raccolta abusiva di scommesse, e che non sarebbero stati identificati gli scommettitori abusivi. Nell’ordinanza in cui rigetta la richiesta di sospensiva, tuttavia, il giudice amministrativo afferma che “il ricorso pare infondato”, dal momento che “emerge in modo inequivocabile dal contenuto del provvedimento impugnato, salvi gli ulteriori accertamenti sui fatti dell’autorità penale, che l’attività materiale di raccolta di scommesse da parte del ricorrente con una pluralità indistinta di soggetti sia stata filmata ed accertata, tramite la visione dei video, dagli agenti di pubblica sicurezza”. Il ricorrente ha anche sostenuto che la Questura non abbia fornito alcuna motivazione per giustificare l’entità della sanzione, posizioni che secondo il Collegio “risultano apprezzabili”, ma che verranno esaminate nell’udienza di merito già fissata per il prossimo 6 luglio. lp/AGIMEG