Il Mondiale Superbike, che prenderà il via sabato sul circuito spagnolo di Aragon, da sei stagioni ha un indiscusso padrone, Jonathan Rea. Il britannico, che detiene la gran parte dei record tra le derivate di serie tra cui sei titoli mondiali, punta senza mezzi termini a centrare la settima vittoria iridata in sella alla Kawasaki: un’impresa assolutamente alla portata di Rea, secondo gli esperti di Sisal Matchpoint, vista la quota di 1,44 con cui è accreditato il 34enne di Ballymena. Il campione del mondo in carica dovrà vedersela, come nella scorsa stagione, con Scott Redding, punta di diamante della Ducati. L’inglese, dopo il fantastico esordio nel Mondiale Superbike in cui ha vinto 5 gare e terminato la stagione proprio alle spalle di Rea, vuole migliorarsi per riportare il titolo a Borgo Panigale dieci anni dopo Carlos Checa: il trionfo di Redding nelle derivate di serie si gioca a 4,50. Il turco Toprak Razgatlioglu, sulla Yamaha YZF, vuole essere il terzo incomodo nella lotta tra i due sudditi di Sua Maestà. I tre successi e i sei podi della scorsa annata vogliono essere il punto di partenza per il numero 54 che vuole a tutti i costi fare il salto di qualità nell’élite della Superbike: un salto di qualità, che si legge titolo mondiale, in quota a 7,50.
Quattro i piloti italiani impegnati nella categoria: Michael Reuben Rinaldi, Ale Bassani, Andrea Locatelli e Samuele Cavalieri. Tra loro il più accreditato per tentare la scalata iridata appare Rinaldi, compagno di squadra di Redding nel team ufficiale Ducati. Il 26enne di Rimini lo scorso anno ha vinto il trofeo indipendenti in Superbike con il team GoEleven, un risultato che gli è valso la chiamata da parte di Borgo Panigale. La sua speranza, e quella dei vertici Ducati, è che dopo il trofeo Indipendenti arrivi il bersaglio grosso: un mondiale, quello di Rinaldi, che pagherebbe 16 volte la posta. cdn/AGIMEG