I ricevitori devono continuare a registrare i clienti che effettuino giocate superiori a 1.000 euro anche se, attualmente, questi possono pagare le puntate in contanti fino a 3.000 euro. Il Sindacato Totoricevitori Sportivi (STS) in una nota chiarisce che la Legge di Stabilità 2016 ha alzato il limite di utilizzo del denaro contante dai precedenti 1.000 a 3.000 euro, ma “questa disposizione ha suscitato un equivoco non banale tra i ricevitori di scommesse i quali, in ottemperanza alle norme contro il riciclaggio del denaro, hanno l’obbligo di procedere alla registrazione dei dati dei clienti che effettuano giocate superiori a 1.000 euro. Coincidendo questo importo con quello precedentemente fissato come limite per l’utilizzo del contante, alcuni ricevitori hanno pensato che i due importi fossero strumentalmente legati tra di loro con la conseguenza che, aumentando a 3.000 euro il limite per pagare in contanti, aumentasse della stessa misura anche l’importo minimo di giocata dal quale scatta l’obbligo di registrazione. Questa supposizione è del tutto errata”. Il Sindacato ricorda che “il limite per l’uso del denaro contante e importo minimo implicante la registrazione dei dati sono due categorie distinte e separate basate su presupposti normativi diversi. I ricevitori devono continuare a registrare i clienti che effettuino giocate superiori a 1.000 euro anche se, attualmente, questi possono pagare le puntate in contanti fino a 3.000 euro o, meglio, fino a 2.999,99 euro”. STS sottolinea infine che l’obbligo di registrazione riguarda solo le scommesse: sono esclusi infatti da questo obbligo il Gioco del Lotto, le lotterie e i concorsi pronostici. cr/AGIMEG