Scommesse, settore in “rivolta”: “Siamo al centro di uno scontro politico, ma noi vogliamo ripartire”

In tre mesi, la pandemia ha messo in ginocchio il mondo del betting. Le sale scommesse sono chiuse da inizio marzo e domani il mondo del gioco si è dato appuntamento a Roma per la più grande manifestazione della storia, a Piazza del Popolo, dalle ore 14.30. In Calabria – riporta la Gazzetta del Sud – il settore è in piena fibrillazione. Non sono piaciute le dichiarazioni del senatore Endrizzi, rilasciate al il direttore di Agimeg, Fabio Felici, in diretta facebook. “Siamo al centro di uno scontro politico”, ha dichiarato Ivan Marrelli, che gestisce un punto scommesse che aderisce alla AIESS. “Ne guadagna l’illegale, che non paga le tasse. Ne vanno di mezzo anche i minori, cui impediamo l’ingresso nei nostri locali. In Calabria i punti legali sono 431 e danno sostentamento a 2.500 famiglie. I nostri flussi di lavoro sono tracciati, conformati dalle Questure. Paghiamo le bollette e diamo anticipi ai nostri lavoratori. Di promesse non si vive”. “Noi siamo pronti a riaprire”, afferma un altro titolare di una sala scommesse, “ci diano il protocollo e lo applicheremo. Le nostre sale sono spaziose, non ci sarà difficile contingentare gli ingressi. Intanto, mentre è stato acceso il disco verde per i campionati di calcio, molti di noi sono stati scartati dal finanziamento di 25 mila euro dalle banche. Veniamo guardati con ingiusta diffidenza. La situazione è davvero pesante”. lp/AGIMEG