Frode informatica aggravata messa in atto con l’alterazione delle apparecchiature informatiche utilizzate al fine di eludere l’inibizione dei siti proibiti dall’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato. Con questa accusa mesi fa tre pugliesi sono stati denunciati dopo che la polizia amministrativa e giudiziaria di Otranto avevano scoperto un centro scommesse abusivo. Il 19 dicembre scorso la Corte di cassazione, dopo la convalida del Tribunale del riesame di Lecce del maggio 2014, ha riconfermato il sequestro probatorio di tutta l’attrezzatura che venne realizzato ad aprile scorso quando il centro scommesse illegale fu scoperto. In base a quanto emerso, le puntate venivano effettuate tramite collegamento telematico ai siti internet di una società con sede a Malta che consente agli utenti, di effettuare con sistemi telematici connessi al web operazioni inerenti le scommesse sportive, riuscendo ad eludere le norme e le imposizioni fiscali previste dalle leggi italiane. Nell’immediato i tre salentini responsabili del centro scommesse abusivo vennero denunciati. Grazie all’attività investigativa è stato individuato e denunciato anche il rappresentante legale della società maltese. Infine tutti e quattro sono stati condannati dalla Corte di Cassazione a pagare mille euro come risarcimento delle spese processuali, superando così i ricorsi presentati dalle parti e passando in giudicato. lp/AGIMEG