Alla vigilia del GP di Spagna gli occhi sono tutti puntati su di lui: Max Verstappen, il più giovane pilota di Formula1, che a soli diciannove anni è più che determinato a combattere per il podio. La sua è una di quelle storie che sanno di fiaba. Figlio di madre pilota, appena sedicenne è passato dai kart ai filotti di vittorie al campionato europeo di Formula 3. E adesso eccolo qui, promosso alla Red Bull e quotato a 35,00 da Betaland, pronto ad esordire tra i grandi sul sempre impegnativo circuito di Montmelò. É il caso di dire che “vissero tutti felici e contenti”, ma il cattivo della storia non sembra aver accettato il ruolo di buon grado. Pare quasi di vederlo, Kyvat, nella sua stanzetta a guardare Games of Thrones. Chissà se aveva approfittato della scommessa speciale di Betaland sul prossimo personaggio della saga a morire, prima che il telefono squillasse per comunicargli che – almeno metaforicamente – l’amaro destino sarebbe toccato a lui. “Sei in punizione”, deve avergli detto il boss Helmut Marko, come farebbe un padre con il figlio che si è comportato male. Venti minuti di capricci, poi il verdetto: i troppi sgambetti a Vettel valgono la retrocessione alla Toro Rosso. Toro infuriato, a giudicare dalle dichiarazioni del russo, e forse ha ragione a dire che la Formula 1 è uno “sport crudele”, visto che la sua quota si è impennata adesso a 200. E dire che il pilota della Ferrari l’aveva persino perdonato. “Si è scusato, per me il caso è chiuso”, aveva dichiarato dopo Sochi, ma ai piani alti non sono stati dello stesso avviso. Così il palcoscenico è tutto per loro: il promosso e il bocciato. La promessa e il muso lungo. Si rischia quasi di dimenticare tutto quello che, di altro, c’è in ballo in Catalogna. Ad esempio, la conferma dell’imbattibilità del favorito Rosberg (quota 2,20) per il titolo piloti; o magari il riscatto del compagno di squadra Hamilton, distaccato di 43 punti ma pari nelle quote (2,20) e ben deciso a non arrendersi ancora. La sfida più dura, però, spetta senz’altro alle Ferrari: Marchionne vuole vittorie e le vuole da subito. Sulla carta, la possibilità di farlo felice sembra concreta, specie considerata l’ottima performance di Vettel alle libere che ha portato la sua quota a 6,50. É anche vero, però, che come lui stesso ha dichiarato, “corriamo sulle piste, non sulla carta”. E le gomme dure richieste dall’asfalto di Montmelò potrebbero, per le rosse, essere un problema. cdn/AGIMEG