Scommesse: l’ipotesi terza Sanatoria potrebbe scatenare una valanga di ricorsi al Tar. Nell’occhio del ciclone l’emendamento del PD che potrebbe favorire un solo bookmaker

Sta suscitando un vero vespaio, sia sui social e forum che si occupano di betting sia soprattutto tra gli operatori che hanno aderito alla prima Sanatoria, l’ipotesi della possibile apertura di una terza finestra normativa, con la quale i ctd ancora non regolarizzati potrebbero sanare la propria posizione. A scatenare le proteste e le minacce di azioni legali, sono i termini con i quali la senatrice del PD Maria Spilabotte nel febbraio scorso aveva presentato un ordine del giorno al decreto “Milleproroghe”. L’ordine in oggetto – inizialmente accolto come raccomandazione dal governo e poi precluso dalla discussione con la questione di fiducia sull’intero “Milleproroghe”, che ora potrebbe essere ripresentato dallo stesso governo come emendamento al disegno di legge recante Misure finanziarie urgenti per gli enti territoriali e il territorio all’esame della commissione Bilancio di Montecitorio – chiedeva al Governo: “l’opportunità, per quegli operatori che abbiano aderito alla sanatoria in maniera rilevante ovvero che abbiano presentato un’istanza di regolarizzazione di almeno 700 centri di una proroga per il perfezionamento delle adesioni delle istanze già presentate, di almeno 60 giorni dalla data prevista dalla normativa (31 gennaio 2016), considerato l’esiguo lasso temporale concesso dal legislatore oggettivamente non sufficiente e di modificare il ‘fee’, con l’esborso per ogni centro sanato della somma di euro 3000 (tremila/00 euro) quale adeguamento proporzionale al ridotto tempo di esercizio (4 mesi) maggiorato del 20%, conformemente alla relazione tecnica dei Monopoli”. Insomma si potrebbe aprire una terza Sanatoria, con la possibilità di regolarizzare i punti con una cifra nettamente inferiore alle precedenti che prevedevano un impegno minimo di 10.000 euro. Secondo diversi osservatori sembra che potrebbe essere un solo operatore a trarre vantaggio da questa possibile riapertura visto che lo stesso aveva presentato un’istanza proprio per sanare circa 700 punti, perfezionandone però solo 50. Su diversi forum viene evidenziato come questo operatore avrebbe pronti altri 600/700 ctd (alcuni aperti, secondo quanto si legge sui forum dedicati all’argomento,  appositamente dopo la scadenza dei termini della seconda Sanatoria in modo tale da dimostrare l’impossibilità di adesione) da regolarizzare  oltre a termini previsti nell’ultima Legge di Stabilità. Avere condizioni agevolate (qualcuno non esclude che, visto che a fine giugno sono scadute le vecchie concessioni e le attuali viaggiano in regime di proroga, si potrebbe arrivare ad una richiesta di regolarizzazione a costo zero), permetterebbe a questo operatore di avere di fatto una delle maggiori reti italiane di punti di accettazione delle scommesse a costi notevolmente inferiori rispetto a quelli sostenuti dalle altre aziende. A quanto appreso da Agimeg da fonti istituzionali, l’ADM avrebbe espresso parere negativo su questa ipotesi, soluzione che era stata presentata all’ADM dagli stessi rappresentati dell’operatore in questione. La palla è però adesso nelle mani del Governo. In caso passasse l’emendamento del PD, diversi operatori hanno già annunciato di essere pronti a ricorrere al Tar ed alla Magistratura. Insomma oltre al rinvio della gara, il mondo delle scommesse sarà alle prese nelle prossime settimane con altri problemi che potrebbero far finire di nuovo il settore in molte aule di tribunale. es/AGIMEG