Con l’emendamento 3.4102 il Governo riscrive le norme sui giochi della legge di Stabilità. Nel primo intervento si dispone che “in attesa del riordino della materia dei giochi pubblici, in attuazione dell’articolo 14 della legge 11 marzo 2014, n. 23 (la delega fiscale, ndr), per assicurare tutela dell’ordine pubblico e della sicurezza, nonché delle fasce sociali più deboli e dei minori d’età, a decorrere dal primo gennaio 2015 ai soggetti attivi alla data del 30 ottobre 2014 che comunque offrono scommesse con vincite in denaro in Italia, per conto proprio ovvero di soggetti terzi, Lanche esteri, senza essere collegati al totalizzatore nazionale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, in considerazione del fatto che in questo caso il giocatore è l’offerente, il contratto viene perfezionati in Italia, e conseguentemente regolato secondo la legislazione italiana”. In buona sostanza si tratta di una sanatoria per i ctd presenti sul territorio. I soggetti coinvolti dovranno presentare entro il 31 gennaio prossimo una dichiarazione di impegno alla regolarizzazione fiscale per emersione (secondo un modello che l’Agenzia delle dogane dovrà preparare entro il 5 gennaio) con la domanda di rilascio di titolo abilitativo, nonché di collegamento al totalizzatore nazionale, anche mediante uno dei concessionari di Stato per la raccolta di scommesse. La regolarizzazione prevede un versamento mediante modello F24 della somma di 10mila euro, da compensare al momento del versamento dell’imposta unica, come prevede la lettera e dell’emendamento. Le domande prevedono anche l’impegno a sottoscrivere entro il mese di febbraio presso l’Agenzia delle dogane il disciplinare di raccolta delle scommesse. Il disciplinare sarà trasmesso alla Questura dall’Agenzia. La regolarizzazione fiscale si perfeziona con il versamento dell’imposta unica dovuta per gli anni anteriori al 2015 per cui non è scaduto il termine della decadenza. Si prevede uno sconto dell’imposta di un terzo, e la cancellazione di sanzioni e interessi. Il versamento andrà effettuato in due rate di pari importo, entro il 30 giugno e il 30 novembre dell’anno prossimo. Il diritto alla concessione di stato viene concesso fino alla data di scadenza del 2016. La platea di operatori interessati può essere stimata in circa 7mila unità. Ipotizzando una adesione al 50%, si stima l’incasso di 35 milioni dal versamento iniziate e di ulteriori 187 milioni di euro dalle due rate di imposta unica. Chi non aderisce alla sanatoria potrebbe rischiare la chiusura della sede, o il pagamento di una multa di 5mila euro elevabile al doppio se non avrà risposto al regolamento previsto dalla questura. bdg/AGIMEG
Scommesse: Legge di Stabilità. Il governo indica una “terza via” alle agenzie senza concessione in Italia
Sanatoria per i centri scommesse non autorizzati a operare in Italia, nuovo bando del Gioco del Lotto anticipato al 2015, contributo di 500 milioni di euro dai concessionari degli apparecchi da intrattenimento (slot e vlt) con abolizione dell’aumento del preu a carico degli stessi. Sono le principali novità contenute nei due emendamenti presentati dal governo alla legge di Stabilità , in materia di giochi, all’esame della commissione Bilancio del Senato. Per quanto concerne la sanatoria sui CTD, l’emendamento chiarisce che “i soggetti coinvolti dovranno presentare entro il 31 gennaio prossimo una dichiarazione di impegno alla regolarizzazione fiscale per emersione (secondo un modello che l’Agenzia delle dogane dovrà preparare entro il 5 gennaio) con la domanda di rilascio di titolo abilitativo, nonché di collegamento al totalizzatore nazionale, anche mediante uno dei concessionari di Stato per la raccolta di scommesse. La regolarizzazione prevede un versamento mediante modello F24 della somma di 10mila euro, da compensare al momento del versamento dell’imposta unica, come prevede la lettera e dell’emendamento. Le domande prevedono anche l’impegno a sottoscrivere entro il mese di febbraio presso l’Agenzia delle dogane il disciplinare di raccolta delle scommesse. Il disciplinare sarà trasmesso alla Questura dall’Agenzia”. “Le modifiche sono essenzialmente finalizzate a introdurre la possibilità di regolarizzazione di quei punti di raccolta del gioco gestita da operatori che sono privi di concessione statale”. E’ quanto sostiene il governo nella relazione tecnica che accompagna l’emendamento. La sanatoria “punta a fornire un’opportunità di redenzione” ai CTD,che secondo il governo a questo punto avranno tre chances: “chiudere definitivamente le proprie attività, con dismissione di investimenti e posti di lavoro”,oppure, ” rimanere in un regime di non regolarità, sfidando le capacità dello Stato di costringerli alla prima alternativa”. O ancora approfittare della terza possibilità offerta dall’emendamento, “una procedura di emersione e regolarizzazione che finalmente consentirebbe loro in piena legittimità di entrare nei ranghi delle reti ufficiali statali di raccolta del gioco in forma di scommesse”. La platea di operatori interessati può essere stimata in circa 7mila unità. Ipotizzando – sottolinea il governo- una adesione al 50%, si stima l’incasso di 35 milioni dal versamento iniziale e di ulteriori 187 milioni di euro dalle due rate di imposta unica, tuttavia i CTD avranno poi possibilità di dedurre i 35 milioni iniziali dal pagamento del prelievo: in sostanza quindi lo Stato, nel lungo termine, incasserebbe circa 187 milioni di euro. Chi non aderisce alla sanatoria dovrà pagare – secondo le intenzioni del Governo – un preu triplicato da cui deriverà un potenziale gettito di circa 210 milioni. Da queste due misure quindi il governo stima di incassare 397 milioni circa, una somma che tuttavia è destinata a crescere grazie all’applicazione delle sanzioni a carico dei soggetti che non condonano: nella peggiore delle ipotesi altri 240 milioni di euro che “in quest sede per motivi prudenziali si ritine di non inserire nella stima di maggior gettito”. gr-im/AGIMEG
Slot e VLT: Nella Stabilità salta l’aumento del prelievo, ma il governo ritocca gli aggi per incassare 500 milioni di euro l’anno
Nell’emendamento alla Stabilità, presentato dal governo, vengono riscritte le norme sui giochi. Per quanto riguarda gli apparecchi da intrattenimento – slot e videolotterie – il governo ha scelto di cancellare l’aumento del prelievo erariale, ma inserisce un contributo di 500 milioni di euro annui che dovranno versare i concessionari entro i mesi di aprile e ottobre di ogni anno in proporzione al numero di apparecchi ad essi riferibili. I concessionari ripartiranno “con gli altri operatori di filiera le somme residue disponibili per aggi e compensi rinegoziando i relativi contratti e versando gli aggi e compensi dovuti esclusivamente a fronte della sottoscrizione dei contratti rinegoziati”, si legge nel testo. L’esecutivo chiarisce nella relazione tecnica che accompagna la proposta di modifica, che la revisione della tassazione applicata ai giochi è oggetto dei decreti previsti dalla delega fiscale che sono “peraltro in stadio avanzato in ambito ministeriale”, chiarisce il governo nella relazione tecnica dell’emendamento. “La soppressione sembra in questa logica la soluzione più razionale tenuto conto anche della sua non dannosità in termini di finanza pubblica” dal momento che le previsioni originarie della Stabilità, “neppure sono state stimate in termini di effetti finanziari”. Il governo in sostanza riteneva che l’aumento del preu non avrebbe comunque prodotto ulteriore gettito. Nella relazione tecnica il governo spiega che nel caso delle newslot la filiera percepisce “circa l’11% della relativa raccolta. Per quanto le filiere (…) siano lunghe e articolate le risorse che residuano per aggi e compensi sono pur sempre cospicue specie se si considera che in alcuni casi (ad esempio quelli dei noleggiatori di apparecchi e di esercenti presso i quali gli apparecchi sono installati), al compenso non corrisponde una vera attività lavorativa”. Il governo ritiene che una “riduzione di 500 milioni di euro complessivi di tali risorse pare ragionevole oltre che tollerabile” per i concessionari e gli operatori della filiera, “ciò specie perchè tale riduzione abbraccia” sia le vlt che le slot. L’esecutivo sottolinea quindi come questa norma attui una inversione nel processo con cui sono distribuiti i compensi. “Attualmente sono gli operatori di filiera a dare al concessionario ciò che per lui è pattuito a titolo di aggio e compenso. Questo perchè il denaro disponibile viene raccolto dagli operatori di filiera che poi trattenuto quanto loro spettante, consegnano al concessionario la differenza”. Per dare maggiore trasparenza e certezza nei rapporti, invece, l’emendamento prevede che “l’intero ammontare del residuo disponibile per aggi e compensi venga versato dai raccoglitori di filiera ai concessionari i quali poi lo retrocedono a titolo di compenso fra i diversi attori”. A tal proposito l’emendamento prevede che i concessionari potranno rinegoziare i contratti per “adeguarne le clausole sui compensi alla minore somma complessiva disponibile a titolo di aggi”. Oltre all’inversione nella distribuzione dei compensi, la norma “salvaguarderà il diritto dei concessionari ad una loro quota di compenso a fronte di eventuali resistenze da parte degli operatori di filiera”. gr-im/AGIMEG
Lotto: Con la Stabilità arriva la gara da 700 milioni. Concessione di 9 anni e non rinnovabile. L’aggio scende al 6%
Una delle principali novità contenuta in uno degli emendamenti che ha presentato il governo alla legge di Stabilità, in esame alla Bilancio del Senato – e che approderà domani mattina in Aula – è quella sull’indizione della gara del Gioco del Lotto, anticipata al 2015. L’emendamento prevede che il gioco venga affidato a un unico concessionario – come attualmente – con una durata della concessione di nove anni ma “non rinnovabile”. La base d’asta sarà di 700 milioni di euro (350 milioni dovranno essere versati all’aggiudicazione nel 2015; altri 250 nel 2016 all’atto di effettiva assunzione del servizio e il residuo entro il 30 aprile nel 2017). Il governo inoltre, ritocca l’aggio del concessionario e lo fissa al 6% ovvero lo 0,36 punti percentuali in meno. Da quest’ultima misura – si legge nella relazione tecnica dell’Esecutivo – “si otterrà una maggiore entrata erariale stimata in via prudenziale in 20 milioni di euro su base annua a partire dall’effettiva assunzione del servizio, il 9 giugno del 2016”. Il Governo stima una raccolta del Lotto attorno ai 6,3 miliardi l’anno, questo dovrebbe garantire al concessionario ricavi per circa 380 milioni a esercizio. gr-im/AGIMEG
Giochi: Legge di Stabilità, il governo inasprisce sanzioni su slot illegali e totem
Il governo ha scelto di inasprire le sanzioni per totem e apparecchi scollegati alla rete di Stato. Lo fa nell’emendamento che riscrive completamente le norme sui giochi, presentato alla Stabilità. La sanzione passa da 1500 a 3000 euro per apparecchi non allacciato alla rete. La misura è “volta a rafforzare l’azione deterrente verso l’esercizio di gioco con vincite in denaro non collegato alla rete di raccolta statale” scrive il governo. gr-im/AGIMEG
Giochi: Ddl Stabilità, al MEF “poteri straordinari” per rivitalizzare i giochi che hanno perso appeal
L’emendamento del governo presentato alla Stabilità – in esame ancora al Senato – per quanto riguarda le norme sui giochi, chiarisce che qualora raccolta e gettito subiscano una flessione “nell’arco dell’ultimo triennio non inferiore al 15% all’anno” il Ministero dell’Economia, su proposta ADM, possa adottare “ogni misura utile di sostegno all’offerta di gioco, incluse quelle che riguardano il prelievo, la restituzione in vincita e la posta di gioco”. Si chiarisce anche che i regolamenti adottati “ai sensi del presente comma non comportano responsabilità erariale quanto ai loro effetti finanziari”. Nella relazione tecnica il governo sottolinea che nel corso del tempo le preferenze dei consumatori si sono orientate “sempre più verso tipologie a payout elevato (…) questa dinamica si è ripercossa sulla performance di giochi tradizionali e popolari con basso payout incidendo negativamente anche sul rapporto con il saldo erariale. Fino a che i Monopoli hanno goduto dei margini di manovra e di intervento propri di una “azienda di Stato” – scrive il governo – è stato relativamente semplice porre in essere misure di intervento capaci di adeguare la struttura delle diverse offerte di gioco alle dinamiche concorrenziali e ai ritmi che queste impongono”. Tuttavia, l’accorpamento a un ente pubblico come l’agenzia delle Dogane, “ha mostrato il limite che frena la possibilità di interventi adeguativi”. Questa previsione, spiega l’Esecutivo, mira da un lato a recuperare il gettito che si è perso nel corso degli anni, e dall’altro a restituire alle concessionarie dello Stato quei ricavi che le hanno spinte ad acquisire la concessione stessa. gr-im/AGIMEG