Scommesse, importanti vittorie di AAMS in Commissione Tributaria Napoli: “Soggetti a pagamento imposta tutti coloro che, anche in assenza di titolo abilitante rilasciato dal Ministero, raccolgono gioco”

La guerra nei tribunali italiani, a colpi di sentenze tra Monopoli di Stato e bookmaker esteri che raccolgono gioco senza autorizzazione, è un alternarsi di vittorie e sconfitte. Ultima in ordine di tempo, la sentenza della Commissione Tributaria Provinciale di Bologna che ha accolto il ricorso cautelare del titolare di un CTD Stanleybet in tema di imposta unica sui Concorsi Pronostici e le Scommesse e ha condannato l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ADM al pagamento delle spese processuali. Nei mesi scorsi, tuttavia, si registrano sentenze a favore dell’ADM, che hanno sancito la legittimità dell’Imposta Unica sulle Scommesse a bookmaker esteri, tra cui anche Stanley, che accettano gioco in esercizi commerciali ubicati nella regione Campania. La Commissione Tributaria provinciale di Napoli “esaminati gli atti” ritiene i ricorsi “non meritevoli di accoglimento”. In primo luogo si deve considerare “che vi sia soggettività passiva in capo al ricorrente (…) nel senso che il soggetto passivo dell’imposta applicata deve ritenersi chiunque, seppur in assenza di alcun titolo abilitante rilasciato dal Ministero, gestisce con qualsiasi mezzo, anche semplicemente telematico ed anche soltanto per conto di soggetti terzi ubicati all’estero, concorsi, pronostici o scommesse di qualsiasi tipo e genere”. Inoltre, la Commissione specifica che “l’imposta trova la sua applicazione sulla base sia del presupposto oggettivo, per cui sono da ritenersi comunque accettate nel territorio italiano anche le mere attività di raccolta delle scommesse effettuate dal tenutario del banco di ricezione attraverso soggetti operanti sul territorio nazionale cui è legato da vincoli di contratto e di rappresentanza; e sia del presupposto di territorialità comunque rispettato nel caso in esame laddove non richiede che il luogo di conclusione del contratto sia quello nazionale ma soltanto che le scommesse vengano in qualsiasi modo accettate nel territorio dello Stato, apparendo determinante la sola circostanza che su detto territorio si trovi colui che riceve ed accetta la proposta di scommessa già formulata dal bookmaker straniero”. lp/AGIMEG