Il Tribunale di Santa Maria Capua a Vetere ha rinviato il giudizio di merito del titolare di un ctd collegato a BetuniQ, in attesa che la Corte di Giustizia Europea si pronunci in merito alla validità del bando Monti. All’udienza del 14 ottobre la difesa ha evidenziato preliminarmente come in realtà l’imputazione facesse riferimento ad un’attività di raccolta scommesse da parte di società transfrontaliera illegittimamente esclusa dal bando di gara per questioni che non rappresentano certamente la sicurezza pubblica. “La società – si legge nelle trascrizioni del verbale d’udienza – non è stata messa nelle condizioni di poter avere accesso al mercato della raccolta di scommesse”. Prima del 2012 infatti la stessa non poteva partecipare in quanto l’acquisto della licenza avveniva nel febbraio 2011, successivamente all’ultimo bando di gara. Con la questione pregiudiziale, BetuniQ ha sottolineato la peculiarità della propria condizione, evidenziando la pendenza in Corte di Giustizia del bando. La Uniq Group ha proposto ricorso al Consiglio di Stato sulla illegittima esclusione dal bando e sulla validità dello stesso. Il Giudice con quest’ultima pronuncia sospende il giudizio di merito e condividendo “le ragioni difensive in merito alla discriminazione subita dall’operatore estero Betuniq, anche alla luce dei motivi contenuti nell’ordinanza del Tribunale del Riesame datata 9 Luglio 2014 (avente contenuto di dissequestro di un CTD sulla base della subita illegittima esclusione), accoglie pertanto la questione pregiudiziale , sospendendo il giudizio ed acquisendo l’istanza proposta”. La decisione “pone l’accento sulla tematica relativa alla conformità del bando Monti – si legge in una nota della società – rispetto ai canoni irrinunciabili tracciati dalla Comunità Europea e che dovrebbero rappresentare per tutti un viatico. Regole chiare e criteri di selezione trasparenti per le aziende, improntati al mercato libero ed alla capacità di concorrenza leale sulla base di uniformi criteri di scelta ed a La Uniq Group Ltd mostra soddisfazione per i risultati giurisprudenziali positivi che dichiarano legittimo l’operato dei centri ad essa contrattualmente collegati”. lp/AGIMEG