Scommesse, Ginestra (pres. Agisco) ad Agimeg: “Necessaria una maggiore automatizzazione delle agenzie per cercare un rilancio. Almeno 50 mila euro per sperare in un’assegnazione con la nuova gara”

“Da tempo non si parla più di guadagni ma piuttosto di contenimento dei costi per cercare di sopravvivere”. Esordisce così Francesco Ginestra, presidente di Agisco, in una intervista rilasciata ad Agimeg a margine del workshop organizzato da Betpoint in collaborazione con l’European School of Banking Management, dal titolo “Nuovi scenari per le società di Giochi e Scommesse”. “Con gli attuali contratti di gestione orami da anni non si coprono più le spese ed il grido d’allarme, sulla possibile scomparsa di molti negozi e della relativa perdita di posti di lavoro, l’abbiamo lanciato già da tempo. Molti operatori hanno situazioni debitorie che stanno diventando insostenibili e quindi la situazione deve cambiare nel brevissimo periodo perché il tempo sta scadendo”. Ma quale potrebbe essere un punto di svolta? “certamente la gara per l’assegnazione delle nuove concessioni di scommesse. La gara infatti rappresenterà un’occasione per organizzare una ristrutturazione. In particolare il nuovo modello organizzativo delle agenzie non potrà prescindere da una maggiore automatizzazione delle sale. Ad esempio con i ticket automatizzati si potrà ottimizzare il personale, visto che il futuro va più verso il servizio di sala che sulla vendita del gioco. Tra l’altro il pubblico più giovane – sottolinea Ginestra – è molto pratico sull’utilizzo degli strumenti informatici e quindi un servizio più automatizzato sarebbe più efficiente e on comporterebbe nessun problema per l’utente. Ovviamente questa è una delle ultime opportunità che abbiamo per salvaguardare le imprese, visto che per quanto riguarda il resto (dall’affitto, alle utenze, ecc) abbiamo già fatto il possibile per contenere i costi. Le agenzie di una volta, con 8/10 persone impiegate, non sono più sostenibili nell’attuale quadro economico e nello specifico di un mercato polverizzato come è quello delle scommesse”. Allora il ritardo della gara sta pesando in maniera importante sull”economia dei negozi? “Purtroppo si, la gara doveva trovare attuazione già a giugno scorso e le ultime indicazioni su quella che potrà essere la prossima Legge di Stabilità indicano che probabilmente il bando troverà realizzazione la prossima estate, quindi con un anno di ritardo. Questo allungamento dei tempi non fa altro che aumentare i debiti delle aziende, accorciando di fatto il tempo per un loro salvataggio”. Ma che gara si aspetta: “mi aspetto una gara dove ci sarà una grande partecipazione – ha concluso il presidente di Agisco – visto che saranno in molti ad ambire alla possibilità di avere un negozio di scommesse. Questo accadrà perché le newslot che verranno tolte dagli esercizi commerciali dovranno trovare una nuova collocazione e le agenzie di scommesse si prestano a questo tipo di operazione. Ad esempio il titolare di un bar che dovrà togliere le newslot dal locale, avrà tutto l’interesse ad aprire un negozio di scommesse dove ricollocare le macchine che ha dovuto togliere dalla sua attività. Questa situazione porterà quindi ad un aumento della soglia di partecipazione alla gara. Se prima delle dichiarazioni del Governo di voler eliminare le newslot dagli esercizi commerciali si poteva pensare di partecipare alla gara con una offerta di 35.000/40.000 euro, adesso penso che si dovrà fare un’offerta minima di 50.000 per poter sperare nell’aggiudicazione di un punto di gioco”. es/AGIMEG