I bookmaker internazionali eleggono Jean Claude Juncker. Verranno chiuse a breve le giocate sul prossimo presidente della Commissione Europea, sulla cui nomina per la prima volta influirà l’esito delle elezioni per il Parlamento. Il candidato del PPE (a 1,80) distanzia di una lunghezza Martin Schulz del PSE (2,75). Sul gradino più basso del podio Guy Verhofstadt dell’ALDE, che però sembra avere poche chance (7,00). Fuori dai giochi Alexis Tsipras (Sinistra Unitaria) e Ska Keller (Verdi), entrambi a 100. In lavagna – e più accreditati di questi ultimi – anche una serie di politici e economisti, come Christine Lagarde (11,00). I bookmaker poi cedono alla provocazione e aprono le giocate anche sulla star del momento, l’elezione di Conchita Wurst a presidente della Commissione è un’ipotesi che vale 200 volte la posta. Per quanto riguarda l’Italia, invece, i bookmaker internazionali credono nel successo del PD (a 1,60), mentre il Movimento 5 Stelle si gioca a 2,50. Forza Italia come primo partito si gioca a 6,00. Aperte le giocate anche sull’affluenza complessiva alle urne. I bookmaker mostrano una certa prudenza, visto che pongono solo due alternative: un quorum al di sotto o al di sopra del 59% (nel 2009 votarono il 43,2% degli aventi diritto). L’affluenza più bassa si gioca a 1,40; quella più alta a 2,75. lp/AGIMEG