Scommesse, Consiglio di Stato chiude sala scommesse a Perugia. Ma c’è un pasticcio di date nel regolamento comunale

Il Consiglio di Stato conferma la chiusura di un centro scommesse che non rispettava le distanze minime dai luoghi sensibili, l’esercizio però aveva aperto i battenti un mese e mezzo prima che il regolamento comunale con la disciplina per i giochi leciti entrasse in vigore. E’ quanto è successo a un centro scommesse di Perugia, secondo quanto risulta sia dall’ordinanza di primo grado emessa dal Tar Umbria il 5 settembre scorso, sia da quella di appello del Consiglio di Stato di oggi, l’esercizio aveva ottenuto la licenza dal Questore di Perugia il 2 febbraio scorso, mentre il il regolamento comunale – che prescrive anche il rilascio di un’autorizzazione da parte dello stesso Comune – è stato approvato quasi tre settimane dopo, il 20 febbraio, e è poi entrato in vigore il 13 marzo. Presumibilmente il centro deve aver iniziato a accettare scommesse solo dopo questa data.  Il Consiglio di Stato ha infatti ritenuto vi sia una “evidente prevalenza della tutela di interessi sensibili, cui ha avuto doveroso riguardo l’Amministrazione comunale e rispetto ai quali è recessivo l’interesse azionato in sede cautelare dalla parte appellante”. La questione torna adesso al Tar Umbria per la decisione di merito. gr/AGIMEG