Scommesse, Cantone (Pres. Autorità Naz. Anticorruzione): “Il problema del riciclaggio nel settore del gioco non sono i grandi concessionari ma i gestori delle sale scommesse”

“Sul gioco d’azzardo, il vero problema è che la maggior parte delle concessioni sono state già date, quasi tutte senza gara. Come Anac ci siamo occupati di una vicenda interessante che aveva riguardato una società importante legata al figlio di un mafioso siciliano, raggiunta da interdittiva. Ma quell’appalto non si è riuscito a revocare, almeno fino a pochi mesi fa, continuava per difficoltà enormi da parte del sistema dei Monopoli di intervenire su quel settore, perchè si trattava di interrompere un flusso di denaro enorme. Quella società, accanto alle infiltrazioni mafiose, che avevano giustificato l’interdittiva, aveva messo in campo un sistema di sottrazione dei soldi pubblici attraverso il mancato pagamento delle imposte previste enorme”. E’ quanto ha detto Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione (Anac), in audizione alla Camera in risposta ad una domanda del Senatore Endrizzi sul settore del gioco d’azzardo. “Il punto vero riguarda il meccanismo a valle. Cioè i grandi concessionari sono pochi e controllabili, il vero problema sono i punti scommesse che vengono aperti in loco per cui non è prevista l’interdittiva antimafia e vengono aperti come normali negozi. Io vivo in un Comune meridionale, in certi Comuni ci sono più punti scommesse che Chiese. Bisogna chiedersi chi c’è dietro questi punti scommesse, in certe realtà non ci vuole grande fantasia per dire che c’è la criminalità organizzata. La questione tabaccai non sono in grado di risolverla. Il tema della norma sulla corruzione dei privati è stata introdotta con lo Spazzacorrotti. Credo che ci sia poco spazio per il tema della corruzione, il tema vero è capire chi si nasconde dietro queste realtà che rappresentano strumenti eccezionali per la quantità di denaro che gestiscono di riciclaggio di denaro. Questo potrebbe essere tema di un’interdittiva antimafia”, ha concluso. cdn/AGIMEG