Dl Crescita, il Servizio Bilancio bacchetta il Governo sul salva-Campione: bisogna prima ridurre l’autorizzazione di spesa di quel fondo

Il Governo fornisca chiarimenti sulla “tipologia di copertura adottata” per la norma salva-Campione, contenuta nel Dl Crescita, “chiarendo se non risulta più conforme alle norme di contabilità inerenti le coperture finanziarie, individuare le risorse da destinare a una nuova finalizzazione procedendo preliminarmente alla riduzione dell’autorizzazione di spesa sottostante lo stanziamento di bilancio”. Lo chiede il Servizio del Bilancio del Senato, nella nota di lettura che accompagna il provvedimento in occasione del suo esame a Palazzo Madama. La norma attribuisce a Campione un importo massimo di 5 milioni di euro l’anno a partire dal 2019. Il Servizio Bilancio ricorda che il salva-Campione individua “una copertura a valere sul bilancio che non è prevista dalle norme di contabilità. La Relazione Tecnica giustifica tale tipologia di copertura sottolineando il non completo utilizzo dello stanziamento presente sul predetto capitolo”. Inoltre, “sempre sull’utilizzo parziale dello stanziamento”, il Servizio Bilancio “fa presente che per l’utilizzo delle suddette risorse, i commi 7 e 8 dell’articolo 3 del D.P.C.M. 10 marzo 2017, prevedono che, a valere su detto fondo, in base al tasso di cambio medio del franco svizzero rispetto all’euro, sia attribuito al Comune di Campione d’Italia un contributo, fino all’importo massimo di 10 milioni di euro annui, in misura direttamente proporzionale allo scostamento del tasso di cambio medio da un valore soglia”. Pertanto, chiede al Governo di fornire spiegazioni “circa la prudenzialità dell’utilizzo strutturale dello stanziamento del capitolo in esame, atteso che la finalità cui sono destinate le risorse presenti sul predetto capitolo dipendono dall’evolversi dei tassi di cambio medio del franco svizzero rispetto all’euro, dinamica quest’ultima non facilmente controllabile e prevedibile su un arco temporale a lungo termine”. Nella nota di lettura si ricorda anche della norma che – per favorire l’economia locale – concede una serie di agevolazioni per la riapertura e l’ampliamento di attività commerciali. Da queste agevolazioni, sono però esclude le sale scommesse e gli esercizi che istallano slot e vlt. lp/AGIMEG