La scorsa settimana l’ADM ha pubblicato, sul proprio sito, il documento dove veniva riportata la decadenza della concessione di Isibet, azienda alla quale fanno capo numerosi operatori importanti. I vertici di Isibet hanno da subito giudicato illegittimo tale provvedimento, come spiega nel dettaglio ad Agimeg Romano Biondi, amministratore unico della società: “Abbiamo letto con stupore ed amarezza l’avvenuta pubblicazione dell’atto di decadenza della concessione ippica 4337 in capo al Concessionario ISIBET ,disposto dall’ufficio scommesse e giochi al Totalizzatore di ADM dopo l’avvenuto distacco dei punti gioco ippici. Come più volte sottoposto in via informale e formale ad ADM e come ribadito in sentenze del Tribunale Civile e della Suprema Corte, le motivazioni addotte e le sproporzionate penali richieste da ADM, che hanno generato l’escussione della garanzia, sono da considerarsi illegittime. Dette penali sono peraltro riconducibili – sottolinea Biondi – come più volte chiarito alla Dirigenza di ADM ai fortemente ritardati o addirittura dimezzati pagamenti dei corrispettivi contrattuali da parte del Ministero dell’ Agricoltura alle società di corse italiane. A nostro parere l’Amministrazione ha già arrecato un danno alle società di corse, privandole del collegamento al totalizzatore dell’ippica nazionale, e alla ns. società rendendo inoperativo sia il sito internet che alcuni punti a terra facenti capo alla medesima concessione. In sede di merito argomenteremo al meglio ogni accadimento ed i nostri legali valuteranno la possibilità di ottenere nella competente sede il risarcimento, anche nei confronti dei responsabili, di tutti i gravi danni subiti, sia patrimoniali e non, a causa della illegittima e immotivata decadenza, nonché a segnalare la relativa condotta alla procura regionale della Corte dei Conti territorialmente competente. Non pensiamo sia corretto essere sottoposti all’azione violenta di un Amministrazione Pubblica – conclude l’amministrativo unico di Isibet – che da un lato crea un parziale e ritardato introito sia agli ippodromi sia al concessionario e dall’altro escute le garanzie, nonostante l’inibizione pronunciata dai tribunali competenti, in forza di penali inusitate e inique e la cui vera causa è direttamente imputabile ai ritardati versamenti della medesima Amministrazione”. es/AGIMEG