Scommesse, attesa per la metà di settembre la sentenza della Corte di Giustizia Europea sulla causa Politanò-BetUniq

E’ attesa per la metà di settembre la sentenza della Corte di Giustizia sulla causa Politanò, con cui in sostanza la BetUniq punta a far dichiarare discriminatori i requisiti economici previsti nel bando Monti. Secondo quanto apprende Agimeg da fonti che stanno seguendo la controversia, la data della sentenza è stata fissata, ma verrà confermata ufficialmente a fine luglio. E’ possibile infatti che venga rinviata di qualche giorno qualora il calendario della Corte fosse troppo fitto, o se si verificassero dei ritardi.

La controversia ruota attorno ai requisiti economici previsti dalla gara del 2012. BetUniq – successivamente finito al centro dell’inchiesta Gambling – venne infatti escluso dalla gara perché presentò un’unica referenza bancaria, invece delle due richieste dal bando. La compagnia – che all’epoca della gara era stata costituita da circa un anno – nella controversia sostiene che il requisito della doppia referenza non fosse noto in anticipo, circostanza che ostacolò la partecipazione degli operatori più giovani. Inoltre, ritiene che esistessero altri strumenti per dimostrare l’affidabilità economica dei candidati. Una tesi che aveva convinto la Commissione Europea – intervenuta nella controversia con delle memorie – secondo cui la doppia referenza poteva tradursi in un ostacolo alla libertà di stabilimento. Per l’avvocato generale della Corte di Giustizia Nils Wahl, invece, la clausola è legittima: “Appare, per esempio, legittimo per gli Stati membri prevedere delle legislazioni che offrano più garanzie in settori particolarmente delicati come quello del gioco d’azzardo. Sarà quindi compito del giudice nazionale verificare, nel concreto, se le misure previste dallo Stato siano proporzionate o meno rispetto al perseguimento di questi obiettivi” scrive infatti nelle conclusioni che ha depositato lo scorso 16 giugno. gr/AGIMEG