Archiviazione o rito abbreviato, altrimenti potrebbe lasciare la panchina dell’Italia. I legali di Antonio Conte lanciano dalle pagine di Corriere della Sera e Gazzetta dello sport un messaggio alla Procura di Cremona in merito all’inchiesta penale sul calcioscommesse che vede coinvolto anche il tecnico della nazionale: gli avvocati Francesco Arata e Leonardo Cammarata fanno sapere che Conte «vuole uscire al più presto dall’inchiesta» scrivono i due quotidiani. Con un’archiviazione, è l’obiettivo. Con un giudizio immediato rinunciando all’udienza preliminare, in modo da stralciare la posizione del ct, è la richiesta subordinata.
Insomma se processo deve essere, che sia fatto subito. «Conte non è mai stato coinvolto in associazioni illecite – quanto spiegano i legali in una prima memoria al pm Di Martino lo scorso 31 marzo – non ha mai ricevuto vantaggi per alterare partite, non ha mai scommesso». Gli avvocati sono convinti che, anche alla luce della deposizione di Hristiyan Ilievski, il capo degli zingari costituitosi due settimane fa (e i legali hanno scritto un’altra memoria difensiva) «l’unico reato ipotizzabile sia l’omessa denuncia, per il quale il ct ha già scontato una squalifica». Insomma la difesa di Conte «auspica che il pm, magari con formula dubitativa, archivi la posizione dell’assistito. Il ct si ritiene vittima di una grande ingiustizia e non vuole arrivare agli europei del 2016 con la questione aperta: senza archiviazione o processo immediato il ct arriverebbe a una scelta inevitabile: dimettersi dal suo incarico. «Noi chiediamo al pm di fare un pò il giudice – dicono i legali – anticipando una prognosi. Se già addirittura dopo tre anni di indagini e stando ad esse ci sono molti dubbi, perchè infliggere questa sanzione?». lp/AGIMEG