Nubi nere si stanno forse addensando sul settore del gioco online in Italia. Mentre l’attenzione di esercenti e lavoratori era concentrata sulla riapertura delle sale, il segmento dell’online viaggiava abbastanza tranquillo (anche se non è tutto oro quel che luccica visto che le scommesse sportive, con il palinsesto ridotto ai minimi storici, offrivano una raccolta molto bassa) sotto lockdown. Ma questa tranquillità potrebbe presto finire, visto che si avvicinano i tempi delle scadenze delle prime concessioni cosiddette “comunitarie”. Secondo quanto appreso da Agimeg al momento non sarebbe stato comunicato nessun intervento, da parte del regolatore e oltre 40 concessioni online “comunitarie” iniziano a domandarsi cosa avverrà alla scadenza naturale delle stesse (9 anni). Alcune di esse infatti scadranno nei prossimi mesi del 2020. Insomma cresce l’attesa per una comunicazione da parte dell’ADM finalizzata a comprendere come potrebbe essere gestito il proseguimento dell’attività. Tra le soluzioni si potrebbe ipotizzare la replica, anche per il settore dell’online, di quanto fatto per le concessioni terrestri (scadute nel 2016), oggi ancora attive, alle quali è stato chiesto la proroga delle fidejussioni. Occorre sottolineare che le concessioni dell’ultimo bando online, hanno una validità triennale e non novennale come per le Bersani e le Comunitarie. Non a caso tale validità sarebbe stata definita allo scopo di allineare la scadenza delle concessioni al 2022 per poi procedere con un unico nuovo bando, che una volta per tutte avrebbe riallineato validità e pertanto scadenze di tutte le concessioni online. es/AGIMEG