“A partire dalle dichiarazioni del Ministro della Salute, Roberto Speranza, una serie di personaggi, rappresentanti di importanti istituzioni ed organismi, si sono lanciati in questi giorni in statuizioni e dichiarazioni su cose di cui non hanno conoscenza. A prescindere dal fatto che si condividano o meno certi fenomeni (il gioco pubblico ndr) non è accettabile che figure anche autorevoli ne diano una falsa rappresentazione ai cittadini, e soprattutto senza averne contezza”. E’ quanto ha dichiarato ad Agimeg l’avvocato Stefano Sbordoni, Segretario Generale della UTIS, commentando le recenti dichiarazioni del ministro Speranza sulla ludopatia (“la ludopatia è una dipendenza pericolosa” ndr), che ha firmato il decreto recante il regolamento per l’adozione delle “Linee di azione per garantire le prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione rivolte alle persone affette dal gioco d’azzardo patologico”.
“Purtroppo è oramai malcostume diffuso parlare a sproposito non sapendo ciò su cui ci si esprime . Il fatto di essere Ministro poi comporta una responsabilità ancora maggiore e di certo non autorizza a commentare argomenti di cui non si abbia profonda conoscenza, specialmente temi controversi come nel caso del gioco. A prescindere dall’evidente inopportunità delle dichiarazioni del Ministro Speranza, c’è in questo caso una cattiva gestione della comunicazione ed una superficialità nel dare messaggi non basati su dati comprovati”.
“L’effetto – prosegue Sbordoni – è che così facendo si rischia di insinuare il dubbio anche su altre e ben più importanti pronunce del Ministro: nel senso che se si forniscono ufficialmente dati errati su un certo fenomeno (il gioco), i cittadini potrebbero anche pensare che lo stesso valga per i numeri legati alla pandemia, e questo è un rischio che non possiamo assolutamente correre. In questi tempi difficili ci auguriamo che nessuno crei allarmismo dove in realtà non c’è, e che la gente non abbassi la guardia dove necessita la massima cautela. Come Utis crediamo fortemente nelle istituzioni, ma chi ricopre i ruoli nelle istituzioni lo deve fare in ogni occasione in maniera adeguata. L’ottimo lavoro svolto per fronteggiare l’emergenza pandemica rischia infatti di essere penalizzato da uscite infelici come quella sulla ludopatia”. cr/AGIMEG