“Il gioco online attualmente garantisce allo Stato un gettito di molto inferiore a quello
degli apparecchi (1 miliardo contro i 5.6 derivante dagli apparecchi) anche in quanto è
interessato da un criterio di tassazione differente rispetto al gioco fisico (sul margine
invece che sulla raccolta). Tale tipologia di gioco tuttavia, come evidenziato anche
dall’ultimo rapporto del Moige (Movimento Italiano Genitori), è la più diffusa tra i minori e
ovviamente sfugge ai controlli invece presenti sul gioco fisico. Si aggiunga che il gioco online ha limiti di giocata e vincita molto più ampi ad esempio delle Awp. Ciò nonostante
è una forma di gioco che ha un trattamento fiscale molto diverso ed agevolante rispetto
alle Awp in quanto la tassazione è sul margine e non sulla raccolta delle giocate. In altri
termini lo Stato sembra agevolare una forma di gioco che è molto meno controllabile
rispetto al gioco fisico”.
Ѐ online sul sito ufficiale della Sapar il report 2024 sul Mercato del gioco pubblico con dati e analisi del settore.
Nel confronto pre-post pandemia la spesa al gioco online sia in aumento mentre quella agli apparecchi sia in diminuzione.
“Il settore degli apparecchi AWP è quello che tutela più di ogni altro gioco il giocatore, ciò è dimostrato dall’introduzione all’interno dell’apparecchio di una moneta del valore massimo di €.2,00 a partita, assolvendo in pieno alla funzione di gioco di puro intrattenimento, garantendo maggiore gettito all’erario, maggiori livelli occupazionali. Il nostro settore allo stesso tempo è quello maggiormente aggredito da politiche proibizionistiche e da interventi normativi repressivi quali il continuo aumento della tassazione, la riduzione dell’offerta, la limitazione degli orari e il rispetto di distanze di tutela da luoghi sensibili. Senza tener conto che, le imprese di gestione, oltre alla tassazione già descritta devono pagare anche le imposte sui redditi sui guadagni realizzati, con i livelli di tassazione insostenibili”. Negli ultimi anni è avvenuto un “incremento del prelievo fiscale sui soli apparecchi AWP”, ci sono poi ulteriori aumenti già programmati per i prossimi anni”. “Tutti i provvedimenti di finanza pubblica approvati negli ultimi anni sono stati finanziati prevalentemente con l’incremento della tassazione sulle AWP e quindi nei confronti delle piccole e medie imprese del settore”.
“Il nostro auspicio è che le istituzioni e la politica operino al fine di garantire il riconoscimento giuridico del gestore, unico soggetto che può garantire la tutela sociale, le entrate erariali e combattere l’offerta illegale salvaguardando la filiera del gioco legale. Inoltre bisogna fermare ogni ulteriore inasprimento della pressione fiscale al fine di garantire le piccole e medie imprese e il relativo indotto occupazionale, evitando cosi che ad ogni aumento del PREU segua un abbassamento della vincita a danno del giocatore. Inoltre, come evidenziato in alcuni grafici presentati nelle pagine precedenti la contraddizione stridente del gioco pubblico è rappresentata dal fatto che negli ultimi anni si è inasprita la pressione fiscale sugli apparecchi Awp che sono quelli che continuano a garantire il maggior prelievo erariale. In altri termini si è utilizzato il settore per drenare risorse senza valorizzarlo adeguatamente sia come filiera che come offerta verso l’utenza. Per valorizzare la figura del gestore è importante prevedere meccanismi di tutela della libera concorrenza, vietando ai concessionari la gestione diretta e commerciale delle apparecchiature di cui al comma 6 lettera a dell’art. 110 TULPS. Il concessionario, di fatto, recita un doppio ruolo all’interno della filiera del gioco decidendo così il destino delle piccole e medie imprese di gestione determinandone anche spesso la chiusura come avvenuto nella fase della riduzione degli apparecchi stabilita dalla Legge di Stabilità 2016. Altra problematica da superare in un futuro riordino normativo è quella costituita dalla compresenza in capo a diversi concessionari di più concessioni relative a diverse tipologie di gioco che possono insistere nello stesso locale con conseguente disparità di potere contrattuale con le piccole e medie imprese di gestione che possono offrire un solo prodotto di gioco”, aggiunge Sapar.
Ecco le richieste avanzate da Sapar: riconoscimento del ruolo a livello giuridico del Gestore; uniformare le normative territoriali per quanto riguarda orari e distanze onde evitare la diffusione del gioco illegale; la complessiva riforma della tassazione che preveda il prelievo sul margine netto del cassetto dove lo Stato determini la percentuale minima e massima della vincita al fine di dare la possibilità al giocatore di una maggiore soddisfazione e gradimento nell’intrattenimento; rilancio del settore dell’Amusement; promozione del gioco responsabile in sinergia con le associazioni impegnate su tale tematica nell’ottica della tutela del giocatore, dei minori e del gioco legale come garanzia di prevenzione del problema della ludopatia; maggiore responsabilizzazione degli istituti bancari che dovrebbero analizzare le situazioni caso per caso e motivare la eventuale chiusura di un conto.
QUI la brochure integrale dell’Associazione. cdn/AGIMEG