Quella che sembra una fiction ed invece è purtroppo realtà, si arricchisce di una nuova puntata. L’accanimento mediatico contro il gioco pubblico sembra infatti avere dietro una regia, come dimostra anche l’articolo de Il Tirreno. L’articolo in questione titola, facendo riferimento al comune di Cecina cittadina in provincia di Livorno, così: “Ogni giorno giocati 200mila euro…”. E’ quanto sottolinea l’associazione Sapar.
Il pezzo si apre con il dato di 72 milioni spesi dai cecinesi del 2023. Si tratta di un dato, elaborato dall’associazione Libera su fantomatici dati istituzionali (non si specifica la fonte), che porterebbe il totale giocato a quasi 3.000 euro l’anno per ogni cittadino maggiorenne. Da qui nasce la cifra di 200.000 euro giocati al giorno a Cecina. Ovviamente un titolo per catturare i lettori, ma che non dà il quadro reale della situazione nella zona di Cecina. Nell’articolo stesso infatti, si parla anche dei 60,2 milioni vinti e che quindi la spesa per il gioco è stata di 11,4 milioni, pari a 478 euro l’anno (curiosa la dimenticanza nell’articolo di evidenziare il periodo temporale di riferimento del dato) per cittadino maggiorenne. Con quest’ultimo dato la spesa effettiva per il gioco, di ogni cittadino maggiorenne di Cecina, è stata 1,3 euro al giorno, come se in una settimana una persona comprasse un Gratta e Vinci da 10 euro e basta.
E allora perché non fare un titolo del tipo “A Cecina si spende 1,3 euro al giorno per tentare la fortuna”? Semplice, perché un titolo del genere non avrebbe quei toni allarmistici che piacciono tanto a chi attacca il gioco, ma sarebbe stata la verità! Ma non finiscono qui le imprecisioni dell’articolo de Il Tirreno. Il dottor Maurizio Varese, medico responsabile dell’area dipendenze dell’Asl Toscana nord-ovest, dichiara che: “I giochi d’azzardo sono stati inventati per far vincere il banco”. Una dichiarazione scorretta, visto che le imprese che offrono gioco (tutte concessionarie dello Stato) vanno considerate come tutte le aziende. Se comprate un paio di pantaloni ve lo fanno pagare al prezzo di costo o c’è anche la parte del guadagno del negoziante? Lo stesso vale per chi offre gioco, dove nel prodotto messo a disposizione della clientela c’è anche la parte di guadagno dell’impresa. Insomma una normalissima procedura nel rapporto di chi vende e di chi compra. Se così non fosse non esisterebbe il mondo dell’imprenditoria. E tra l’altro non è nemmeno del tutto vero anche questo, visto che giochi come le scommesse o il Lotto possono anche essere sbancati.
Lo stesso medico ha anche dichiarato, sempre nell’articolo incriminato, che: “Il gioco dovrebbe essere vietato ai minori ed invece è a disposizione di tutti”. Altra affermazione scorretta. Far giocare un minore è un illecito e chi non rispetta la legge va incontro a pensatissime sanzioni. Il gioco non è quindi aperto a tutti visto che nelle sale dedicate i minori non possono nemmeno entrare. E per giocare online bisogna registrarsi con un documento e codice fiscale che comprovino la maggiore età. Se c’è chi non rispetta queste leggi va assolutamente sanzionato, ma il problema non è certo il gioco.
Il Libro Blu dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli – aggiunge la nota di Sapar – riporta che: “Riguardo all’attività di contrasto sul divieto di gioco ai minori per il triennio 2020-2022, si registra un calo sia del numero sia dell’importo delle sanzioni irrogate, nonché del numero di esercizi sospesi, dovuto probabilmente ad una maggiore consapevolezza e informazione relativa al divieto di partecipazione ai giochi pubblici con vincita in denaro dei minori di 18 anni e al presidio sul territorio operato dal personale dell’Agenzia”. Anche nel caso del Tirreno siamo nel classico caso di disinformazione dovuta ad ignoranza, nel senso di non conoscenza, sull’argomento gioco pubblico. Noi della Sapar saremo sempre in prima linea per combattere la disinformazione sul settore, per la tutela delle piccole e medie imprese e di migliaia di lavoratori. Le piccole e medie imprese sono il vero motore economico di questo mercato e la migliore e più efficace arma a disposizione dello Stato per il contrasto al gioco illegale e quello minorile.
Invitiamo tutte i giornalisti e le testate che si occuperanno di gioco pubblico a contattarci per avere dati ed informazioni corrette e evitare “figuracce mediatiche”. cdn/AGIMEG