Sala scommesse Pordenone: “Abbandonati dal provider e oltre le banche anche Poste Italiane ci nega finanziamenti perché abbiamo la colpa di essere un’agenzia di scommesse e di occuparci di gioco”

Un’altra importante denuncia arriva dal mondo delle scommesse. Dopo aver ospitato, qualche giorno fa, la denuncia di un titolare di agenzie di scommesse dell’Emilia Romagna a cui era stato negato dalle banche l’accesso al credito, Agimeg ha ricevuto un’altra importante segnalazione. Questa volta la denuncia arriva da una titolare di un’agenzia di scommesse della provincia di Pordenone. Nella sua denuncia la titolare dell’agenzia ha fatto notare che: “in questi giorni si parla di tante categorie di imprese e lavoratori ma quelle del gioco sembrano scomparse. La mia attività in particolare è meno rischiosa, dal punto di vista di gestione dell’emergenza sanitaria, di un ristorante ma nelle varie dichiarazioni dei politici non veniamo mai presi in considerazione”. Ma a parte il problema di visibilità, la denuncia riguarda anche provider ed istituti di credito: “quando l’Italia è diventata tutta zona rossa ed abbiamo chiuso l’attività, non sono stata in grado di pagare l’ultimo rid al provider e mi è stata staccata immediatamente la linea. Ho provato più volte a contattare il provider per chiedere un piano di rientro accettabile ma l’unica risposta che ho avuto è stata quella che mi segnalava come l’importo da me dovuto fosse già finito al recupero crediti. Ci tengo a far notare – ha proseguito la titolare – che negli ultimi due mesi ho avuto solo spese come utenze, affitto, noleggio self-service ed il provider era l’unico soggetto che poteva darmi una mano in questa difficile situazione visto che ci hanno voltato le spalle anche gli istituti di credito. Mi chiedo se questa situazione riguardi solo me o ci siano altre agenzie con gli stessi problemi. Sembra quasi che al provider non interessi tenere vive le attività”. Ma come detto oltre al provider c’è il problema dell’accesso al credito: “una cosa che mi ha molto colpito è stato il comportamento di Poste Italiane. Avevo fatto questa scelta, per l’apertura del conto aziendale, nonostante le Poste non avessero tutta una serie di servizi per noi importanti come ad esempio la cassa continua. In queste settimane mi sono rivolta a loro per un finanziamento e la risposta è stata no perché siamo una sala scommesse. Un rifiuto che mi ha sorpreso negativamente e che fa seguito a quelli avuti negli ultimi anni dalle diverse banche alle quali mi sono rivolta, ma che mi hanno sempre detto no a possibili finanziamenti perché ci occupiamo di gioco. Insomma siamo un’attività legale, come tante altre, ma sempre che questo non basti per farci lavorare come fanno altre imprese”. lp/AGIMEG