Calcoli sbagliati e strisce pedonali, a Bologna lo scontro per l’apertura di un centro scommesse

Si accende lo scontro a Bologna sull’apertura di una sala scommesse in zona Mazzini, precisamente all’angolo tra via Gemito e via Calabria. Secondo i residenti della zona, infatti, l’esercizio commerciale non rispetterebbe la distanza di 500 metri dai luoghi sensibili: nello specifico, un’associazione culturale in via Friuli e una casa di cura in via Emilia Levante.

Gli abitanti del quartiere, contrari all’apertura della sala, contestano al Comune di Bologna di aver calcolato male i metri che separano il centro scommesse dai due luoghi sensibili. In particolare, sostengono che l’amministrazione abbia calcolato la distanza seguendo un percorso più lungo di quello che in realtà farebbe un qualsiasi pedone.

Pronta è arrivata la risposta del Comune, che tramite la Polizia Municipale ha fatto invece sapere che il loro percorso (pari a 546,30 metri) tiene però conto di un attraversamento sulle strisce pedonali, che invece il tragitto più corto, passando per via Bellaria e via Lombardia, avrebbe evitato. Ma prevale il codice della strada, quindi il tragitto da seguire è quello che impone l’attraversamento sulle strisce.

Una questione di metri e di rispetto del codice della strada, ma come riporta il Corriere di Bologna proprio su queste misure è montata la polemica. La legge del 2018 sul c.d. Distanziometro impone che sale slot, giochi e scommesse siano distanti almeno 500 metri da luoghi sensibili come ospedali, centri culturali, scuole e luoghi religiosi. Una mappa di cui il Comune di Bologna sostiene di aver tenuto conto. lb/AGIMEG