Ruta (ceo Novomatic) ad Agimeg: “L’accordo Stato-Regioni in tema di gioco non è morto come dimostra la sentenza del Tar Lazio su Anzio”

dai nostri inviati a Londra – “La sentenza del Tar Lazio sulle fasce orarie ad Anzio è molto importante perché finalmente richiama le disposizioni in tema di giochi decise dalla Conferenza Stato-Regioni. In quell’occasione sono stati fatti degli importanti passi avanti per il settore e non credo sia corretto cancellare tutto quello che è stato fatto nel passato. Il nuovo Governo si muove su di una linea diversa ma deve considerare quelli che sono stati gli impegni assunti e le parole dette”. E’ quanto dichiarato da Agimeg Massimo Ruta, ceo di Novomatic. “Se esiste una Conferenza Stato-Regioni che è giunta a determinate conclusioni, le leggi regionali non possono non tener conto di questi punti e legiferare in tutt’altro modo”. Uno sguardo anche al di fuori dell’Italia: “guardiamo con molto interesse agli Stati Uniti, dove il gioco online è stato regolamentato in qualche Stato. In Europa, invece l’Italia rimane sicuramente il mercato più grande nel settore del gioco, dove continueremo ad investire, nonostante alcune decisioni politiche non stiano favorendo gli investimenti. In particolare, il fatto di aver aumentato la tassazione nel settore dell’intrattenimento più volte a distanza di pochi mesi, non aiuta qualsiasi piano di investimento. Questo è il problema più grande: la mancanza di possibilità di pianificare ciò che si intende fare negli anni futuri”, ha continuato. E sul settore delle awp Ruta ha aggiunto: “pensiamo che soprattutto le sale gioco avranno molte difficoltà a far quadrare i conti. In alcuni casi la prosecuzione di un’attività assolutamente lecita sarà messa a rischio”. Per quanto riguarda le scommesse invece, Ruta ha aggiunto: “oggi abbiamo un centinaio di punti. Ma non ci fermiamo e l’obiettivo è quello di ampliare la rete”. Sul divieto di pubblicità deciso dal Governo, Ruta ha sottolineato che: “dal punto di vista della competizione, se nessuno ha uno strumento diverso e siamo tutti ad armi uguali, che la pubblicità ci sia o meno, non è rilevante. Dal punto di vista di approccio del mercato del gioco, invece, credo che il divieto di pubblicità sia qualcosa di profondamente ingiusto, perché mette questo settore allo stesso livello di qualcosa di illecito e da nascondere. Noi vendiamo divertimento e se questo deve essere una colpa, va benissimo il divieto della pubblicità. Ma se vendere divertimento non è una colpa non capisco perché non lo si può pubblicizzare”. E sulla possibile partecipazione di Novomatic alla gara del SuperEnalotto, Ruta ha concluso che “non c’è l’intenzione a partecipare”. es/AGIMEG