Roberta Pacifici (Ist. Superiore Sanità): “530mila i giocatori problematici. Presto una nuova ricerca per valutare tutte le persone a rischio”. Ecco il video

dai nostri inviati – “Tra gli adulti, il 36,4% della popolazione (17,8 milioni di persone, ndr) è un giocatore, abbiamo mantenuto la definizione internazionale, considerando giocatore chi ha giocato almeno una volta nell’ultimo anno”, lo ha detto Roberta Pacifici, responsabile dell’Osservatorio, fumo, alcol e gioco dell’Istituto Superiore di Sanità ‎- nel corso del convegno sul gioco patologico che si sta svolgendo alla Regione Lazio – presentando i risultati di tre ricerche sulla diffusione delle ludopatie tra gli adulti, tra i minori, e tra gli e-gamers. “Di quel 36,4%, il 26,5 sono giocatori sociali‎, senza alcun problema. Il 3% (530mila individui, ndr) sono invece giocatori problematici, per questi non siamo di fronte a una diagnosi, ma è probabile che la patologia sia conclamata.‎ Il 7% infine è a rischio basso o moderato, ma” avverte la Pacifici, “il test si è rivelato poco sensibile per questa fascia”. Roberta Pacifici ha sottolineato che il soggetto problematico gioca a tipi di gioco differenti (ma i giochi più pericolosi sono le slot e le vlt), ha una frequenza di gioco elevata, ha iniziato a giocare da giovane, è propenso all’indebitamento e spesso utilizza altre sostanze additive, come alcol e tabacco.
Tra i 14-17enni “il 29,2% della popolazione ha giocato d’azzardo, stiamo parlando di 650mila individui circa” ha detto Pacifici. “Di questa fascia, 69mila hanno già profilo problematico e 80mila hanno un profilo a rischio. I giovani hanno le stesse vulnerabilità degli adulti, prediligono ad esempio slot e vlt. Anche in questo caso‎ i fattori di rischio sono gli stessi”. Infine, Pacifici ha illustrato la ricerca e-Games, che affronta anche il play-to-win, ovvero “il gioco gratuito, ma che è una porta di ingresso al gambling” ha commentato. “C’è una fetta di questi soggetti – il 36,5% – che ha dichiarato di essere anche un giocatore d’azzardo. In questa fascia c’è una percentuale elevatissima di soggetti con un profilo di rischio alto, si raggiunge  il 41%”. “Effettueremo a breve una nuova ricerca sul gioco patologico – ha concluso Roberta Pacifici – soprattutto per analizzare con maggiore attenzione quella fascia che non è classificata come patologica, ma presenta un profilo di rischio. Chi è classificato in questa fascia, potrebbe poi venir ricollocato in una categoria diversa, è fondamentale andare ad analizzarli visto che stiamo parlando di circa 1,5 milioni di persone”. lp/AGIMEG