Risso (FIT), Con sigarette elettroniche e contrabbando c’è rischio di un buco da 1 miliardo

“Se non si interviene, finiamo dritti dritti in un buco di entrate erariali di oltre un miliardo di euro. A tanto ammonterà a fine 2013 il minor ricavo fiscale per la contrazione delle vendite dei prodotti da fumo”. E’ quanto ha dichiarato Giovanni Risso, Presidente Nazionale della Federazione Italiana Tabaccai a margine della notizia dell’avvenuto accantonamento, da parte della Commissione Bilancio della Camera, della norma che prevedeva una tassazione sulla sigaretta elettronica. “Secondo il nostro ufficio studi – ha continuato Risso – su questo miliardo di calo, oltre 400 milioni sono dovuti alla sigaretta elettronica che pesa per circa il 40%, mentre il restante 60% è riconducibile a contrabbando e crisi economica. Un miliardo di euro in meno non è una cifra insignificante. Stiamo parlando dell’equivalente di un quarto delle entrate previste per finanziare l’esenzione dall’IMU sulla prima casa e dell’importo necessario per la copertura della CIG in deroga. Del resto” conclude Risso “se anche volessimo considerare il solo fatturato dichiarato dal settore per il 2012, pari a 350 milioni di euro, le entrate da IVA sarebbero state di soli 73,5 milioni di euro. Un pari fatturato di prodotti del tabacco avrebbe per contro reso alle entrate erariali, tra accise e IVA, ben 3,6 volte di più, ossia circa 266 milioni di euro. E bisogna considerare che il tasso di conversione tra fumo tradizionale e fumo elettronico non è di 1 a 1 e quindi in realtà le perdite per l’erario sono state ben maggiori e forse anche superiori ai 400 milioni di euro che stimiamo. E comunque destinate a crescere negli anni per il progressivo spostamento dei consumi favorito dalla differente fiscalità e che mette a rischio i 14 miliardi di entrate fiscali, su base annua, derivanti dalla vendita di tabacchi lavorati”. rg/AGIMEG