Riordino del gioco pubblico: dai PVR al modello Campania, dai siti illegali al bando dell’online, dalla rete generalista al modello distributivo dei negozi di gioco. Ecco le proposte di AGSI, CNI, AGILE e CGSS inviate a governo e ADM

E’ un momento di grande fermento per il settore del gioco pubblico in Italia, atteso da una riforma che interesserà operatori e aziende e sulla quale le associazioni di categoria pongono massima attenzione.

In particolare Pasquale Chiacchio, Presidente dell’A.G.S.I.-Associazione Gestori Scommesse Italia, ha inviato una lettera, redatta in collaborazione con le associazioni CNI, AGILE e CGSS, ai sottosegretari al MEF Maurizio Leo, Federico Freni e Sandra Savino, al direttore Giochi di ADM Mario Lollobrigida e al Dirigente dell’Ufficio gioco a distanza e scommesse di ADM Antonio Giuliani.

L’intento è quello di fare luce sulle reali problematiche del settore, sia fisico che online, dando un contributo alle nuove norme che regolarizzeranno il gioco in Italia.

I Decreti di riordino del gioco legale devono infatti necessariamente ricomprendere sia quello del Gioco online che del Gioco fisico – si legge nella lettera – Si evidenzia che la rete fisica, radicata su tutto il territorio nazionale, è il vero presidio di legalità.

Tale rete fisica andrebbe tutelata e legittimata anche verso l’opinione pubblica, nel caso meglio regolamentata, perché è il vero punto di riferimento per tutti i milioni di appassionati ed attesta che lo Stato italiano, tramite i suoi delegati, gestisce il mercato dei giochi legali. Il tutto – prosegue la lettera – per combattere realmente l’illegalità e tutelare la salute pubblica.

La riforma dovrebbe ripartire dagli accordi sanciti nella Conferenza Unificata del 2017, attualizzarli e completarli anche con particolare riferimento alla crescita esponenziale del gioco online. A nostro avviso – propone Pasquale Chiacchio – gli obbiettivi da raggiungere per riordinare complessivamente il settore del gioco legale sono:

  • determinare il numero di esercizi che raccolgono e/o promuovono il gioco pubblico compresi i PVR in maniera da evitare eccessive concentrazioni dell’offerta sui territori.
  • tutte le Attività del gioco legale devono rispettare le stesse regole
  • stabilire quali siano le caratteristiche degli esercizi ed i requisiti degli esercenti che sul territorio offrono o promuovono a vario titolo il gioco legale ( se ne stimano attualmente circa 120.000 );
  • individuare tra quelli della rete ufficiale quelli specializzati dove si deve poter commercializzare tutto il portafoglio di giochi AAMS. E’ davvero insensato che presso solo alcune attività, in pochi metri quadri, si possa avere un’offerta maggiore (ad es. lotto, gratta e vinci, scommesse ippiche-sportive e virtuali, awp) rispetto a quella di un negozio di gioco specializzato definito di Categoria A dalla Conferenza Unificata del 2017;
  • regolamentare i cosiddetti PVR diffusisi in maniera incontrollata durante la pandemia a seguito della chiusura prolungata della rete ufficiale del gioco legale. I PVR devono assolvere al solo compito di commercializzare le ricariche dei conti gioco e bisogna dirlo in modo chiaro senza alcuna possibilità di interpretazioni;
  • Dare riconoscibilità alle varie modalità di vendita, esemplificando: il negozio specializzato deve avere un logo chiaro e distinguibile quale luogo sicuro e controllato dove è garantita la tutela della salute, l’ordine pubblico e la prevenzione del rischio di accesso e gioco dei minori , anche con campagne mediatiche che evidenziano che le tante risorse economiche, prodotte dai Giochi Legali, vengono investite anche in Opere Pubbliche ed Attività Sociali;
  • Proponiamo, riguardo alla distribuzione nazionale delle attività di gioco legale, il principio di stabilire un numero di Punti Vendita a livello regionale, in funzione della popolazione residente (così come proposto in modo dettagliato nelle Ns. proposte inviate il 20 Settembre u.s.) con un rispetto di distanza tra punti vendita;
  • combattere decisamente il mercato illegale che fonti della Guardia di Finanza quantificano in 25 miliardi di volume di affari su base annua molti dei quali raccolti online. A questo proposito suggeriamo di intervenire oltre che con l’inibizione dei siti Punto Com anche con discipline sanzionatorie nei confronti degli intermediari finanziari che accettino transazioni verso questi operatori illegali.
  • Mantenimento dell’offerta delle AWP nei negozi generalisti, con aree dedicate interdette ai minori con la possibilità di rivedere il criterio del contingentamento (abbiamo nostra proposta);
  • Istituire ALBO Professionale per Operatori del settore dei Giochi Legali (Abbiamo anche una nostra proposta).
  • Emulare a livello Nazionale la Legge Regionale della Campania, ritenuta molto equilibrata, con regole che tutelano in primis la salute pubblica e poi gli Investimenti Imprenditoriali;
  • Per il rilancio del settore delle scommesse ippiche si propone una netta riduzione dei prelievi per le scommesse al Totalizzatore con applicazione della sola imposta unica per scommesse a quota fissa (criterio equivalente alle scommesse sportive), azzeramento di tutte le attuali scommesse tris ed attivazione di una nuova scommessa Ippica settimanale e nazionale con potenziale Jackpot Milionario;
  • La gara dell’online deve essere sostenibile anche per le piccole e medie imprese, che sono nel settore dei giochi legali da tanti anni e non discriminante con una base d’asta impossibile di 6/7 milioni di euro. Tali Importi sono alla portata solo delle grosse imprese estere e possono favorire infiltrazioni criminali visti gli ingenti capitali che gestiscono.

I rischi di un’anticipazione, cosi frettolosa, del riordino del gioco a distanza, rispetto al retail, comporterebbe gravi danni alla rete ufficiale ed ulteriore confusione tra i milioni di clienti.

lb/AGIMEG