Riordino gioco fisico, Parlati (pres. SGI e ACMI): “Rinnegare il ruolo strategico del gioco legale in termini di tutela del consumatore è un drammatico errore”

Gennaro Parlati, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Costruttori, Produttori e Sviluppatori di Giochi (ACMI) e di Sistema Gioco Italia, aderente a Confindustria, è intervenuto sulla polemica politica sollevata nei giorni scorsi. Ricordiamo che il segretario nazionale del Partito  Democratico, Elly Schlein, nei giorni scorsi aveva fatto delle dichiarazioni molto forti e polemiche nei confronti nella bozza di riordino del gioco fisico prevista dal Governo.

Sulla questione, Parlati ha sottolineato che: “Mettere in discussione l’importante funzione svolta negli ultimi 20 anni dal Gioco Legale è voler distorcere la realtà. Grazie allo sforzo degli operatori del comparto e dei Governi succedutesi nel tempo – esecutivi di destra e di sinistra – si sono riportati nell’alveo della legalità e delle sicurezza numerose attività clandestine. Una su tutte, quella dei videopoker, che contava 800mila gli apparecchi illegali sul territorio a fine anni 90“.

Nel corso degli anni – prosegue il presidente – grazie alla crescita della professionalità degli operatori e ai numerosi investimenti fatti in innovazione tecnologica, sul territorio si è sviluppata una rete di controllo e sicurezza ad assoluta tutela del consumatore“.

Un intervento di indebolimento di tale rete, rappresenterebbe un colpevole assist al gioco illegale, come dimostrato dai dati scaturiti nel corso della pandemia e della conseguente momentanea chiusura dei punti gioco legali”.

Nel tempo si è inoltre dimostrato utilissimo il dialogo e la collaborazione istauratasi fra istituzioni locali e rappresentanti del comparto. Da componente dell’Osservatorio sul gioco della Regione Campania, il Presidente Parlati auspica che tale collaborazione prosegua e si intensifichi.

Nel concludere, il Presidente sottolinea l’importanza della riforma: “Un intervento che facendo proprio tesoro dell’esperienza maturata, non solo deve essere assolutamente e urgentemente attuato ma deve vedere coinvolti tutti, istituzioni e filiera, anche al fine di colmare il gap di informazione e conoscenza principale, fonte degli attacchi rivolti al comparto“. lp/AGIMEG