“Insieme alla Riforma fiscale e al riordino del sistema della riscossione è arrivato il riordino del settore dei giochi ma purtroppo solo per i giochi a distanza”. E’ quanto ha dichiarato ad Agimeg l’avvocato Daniela Agnello presente all’Enada 2024.
“Mi chiedo quali siano realmente gli obiettivi del legislatore. Parliamo forse solo di interessi erariali? I concessionari, per operare in Italia, dovranno pagare tre canoni. Un canone una tantum che passa dai precedenti 250mila euro a 7 milioni di euro, cifra che porterà all’esclusione di tante piccole e medie aziende. Un canone annuale del 3% dei ricavi netti, pari al doppio del canone previsto per il passato. Una fee annuale pari allo 0,2% dei ricavi quale contributo alle campagne informative di contrasto alla ludopatia. Cosa faranno gli operatori? Già si registrano le prime lamentele ma poi i grandi gruppi si adegueranno al sistema e prenderanno il posto delle piccole e medie imprese. I tempi sono maturi per le alleanze economiche ed operative sopratutto per i grandi gruppi che avanzano. Il settore – ha concluso l’avvocato Agnello – merita davvero una regolamentazione conforme ai principi costituzionali e di matrice europea. La classe politica dev’essere coadiuvata dai professionisti esperti in materia per evitare l’insorgere di nuovi conflitti e contenziosi”. lp/AGIMEG