Tra i temi trattati durante l’Italian Gaming Expo c’è stato anche quello della riforma dell’ippica. Il primo ad intervenire è stato Remo Chiodi, direttore generale della direzione ippica del Masaf. “Il Masaf sta facendo un importante lavoro per il rilancio del settore ippico e della sua immagine. La riforma delle scommesse ippiche è solo un tassello dell’intera riforma di cui necessita il settore. Ci stiamo anche occupando della governance, prendendo a modello alcuni paesi esteri dove l’ippica funziona molto bene. Tra le ipotesi c’è quella di creare un fondo di investimento per migliorare le infrastrutture e lo spettacolo“.
“E’ di fondamentale importanza anche il rilancio dell’immagine del settore ippico ed il suo appeal verso gli appassionati. Tra le iniziative, ad esempio, c’è stata quella dell’inserimento sul palinsesto del lunedì di corsa ed i primi risultati sono stati incoraggianti. Nell’ippica c’è una filiera di fatto sostenuta dalle scommesse e sulla quale è necessario fare una valutazione politica. Il prelievo va allineato – ha concluso Chiodi – alle altre scommesse per renderle più competitive. E non bisogna trascurare anche la riforma dei prodotti offerti. Insomma, una serie di riforme che vanno viste in un’ottica organica con gli interventi da fare tutti insieme. So che ci vorrà del tempo ma puntiamo a raggiungere tutti gli obiettivi”.
Sulla riforma dell’ippica è intervenuto anche Mario Lollobrigida, direttore centrale Giochi di ADM. “Abbiamo condiviso le proposte del Masaf e dei concessionari. Il tema principale è l’allineamento della tassazione con le scommesse sportive. Secondo noi c’è la sostenibilità anche dal punto di vista erariale perché, con la diminuzione della tassazione, ci sarà un significativo aumento della raccolta”.
Tra gli interventi anche quello di Lorenzo Stoppini, direttore BU Ippodromi Snaitech. “Gli ippodromi italiani stanno facendo sforzi importanti per riportare gente all’ippodromo. Anche lo spettacolo delle corse, secondo me, è all’altezza e mi riferisco al trotto, dove i cavalli italiani sono tra i migliori al mondo. E’ certamente importante pagare i premi in tempi ragionevole, ma i problemi del settore sono anche altri. Negli ippodromi bisogna costruire eventi che permettano di coinvolgere e avvicinare nuove persone alla scommessa ippica. Ci tengo però a sottolineare – ha concluso Stoppini – che l’ippica italiana non è un prodotto decadente ma che sta lavorando per un’ippica del futuro”.
Presente anche Francesco Taricone, sportbook product senior manager Sisal Group. “Mi sembra giusta la definizione, dell’ippica italia, sleeping giant. Si tratta infatti di un gigante addormentato ma con ancora grandi potenzialità. E’ necessario un intervento sulla tassazione che non solo permetterebbe un rilancio dell’ippica ma produrrebbe anche un ritorno di interesse da parte dei concessionari. Bisogna quindi continuare ad investire sul prodotto e uniformare le scommesse ippiche alle sportive con alcune modalità come la posta di gioco, le multiple, etc.”.
E’ intervenuto anche Samuele Feci, head of retail product and revenue & distribution Sks365. “Siamo contenti del nuovo approccio verso l’ippica effettuato con interventi organici. Come concessionario siamo disponibili a fare la nostra parte. Dobbiamo puntare su un prodotto ippico che vada verso l’intrattenimento ed in tal senso deve essere d’esempio il caso Sinner, che ha fatto lievitare le scommesse sul tennis. Quello che manca è anche un ricambio generazionale, quindi ben vengano iniziative come quelle incentrate sulla qualità dei video delle gare o dei dati”.
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