Non appare verosimile “che, in presenza di calcinacci e di una ristrutturazione in corso, i clienti fossero propensi ad accedere ai locali per effettuare acquisti” di tabacchi, “ma non anche per effettuare giocate presso la ricevitoria del lotto”. Il Tar Calabria respinge con questa motivazione la richiesta avanzata da una ricevitoria del Lotto di sospendere la revoca immediata della concessione disposta dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. In sostanza l’Amministrazione aveva adottato il provvedimento dopo aver constatato che la ricevitoria per alcuni mesi non aveva raccolto nessuna giocata del Lotto, il titolare aveva spiegato di aver effettuato in quel periodo una parziale ristrutturazione dei locali (“non formalmente comunicata o autorizzata” sottolinea però il Collegio). Nonostante l’area dedicata alla ricevitoria fosse accessibile e in funzione, gli avventori “preferivano non giocare in presenza di residui di calcinacci e comunque di un’attività di ristrutturazione edilizia in loco”. Per il Collegio però, appunto, questa spiegazione non appare plausibile, visto che “i prelevamenti di generi di monopolio sono stati effettuati con regolarità, come evidenzia anche lo stesso ricorrente con documentazione agli atti”; per il Lotto “si rileva, invece, un flusso, variabile ma comunque positivo”, fino a agosto 2019 e poi di nuovo da novembre, “mentre nel periodo intermedio (…) un flusso costante pari a zero”. Insomma, appare più plausibile “un’effettiva chiusura non autorizzata quanto all’attività delle giocate della ricevitoria”. lp/AGIMEG