“E’ difficile dare un peso esatto del gioco illegale per la criminalità organizzata, ma sicuramente è un settore che pesa molto nei loro business. In particolare, in termini di investimenti, sta soppiantando altri settori in cui hanno investito anche a causa delle varie vulnerabilità che ci sono”. E’ quanto ha afferma il docente dell’Università Cattolica Sacro Cuore di Milano, Michele Riccardi, durante il programma “Dirett…ora d’aria” su SestareteTv.
“Ormai quando si parla di giochi e scommesse collegati alle attività criminali si deve pensare soprattutto al gioco online, piuttosto che a quello fisico. Molte statistiche dimostrano che l’online non subisce crisi e, per certi versi, il lockdown ha accentuato i consumi sulle piattaforme online. E’ un comparto che si espande anche grazie a incentivi che alcuni paesi europei forniscono a chi vuole investire in questo settore. Capofila di questi paesi è sicuramente Malta. Il settore risponde anche ad altre esigenze che sono importanti per le attività criminali come il riciclaggio. Le piattaforme online aprono un fronte anche alle criptovalute”.
“Molti dei server su cui girano le piattaforme online sono basati su giurisdizioni all’estero e difficili da tracciare e rende difficile risalire alle operazioni fatte su di esse. Bisogna aumentare la trasparenza delle società che offrono gioco online e per fare questo si deve ragionare a livello comunitario e non nazionale. In questo senso la recente inclusione di Malta nelle grey list per il riciclaggio può favorire questo processo. Infine, bisogna operare dal punto di vista delle attività regolatorie per aumentare la collaborazione tra di loro”. ac/AGIMEG