“Bene questo risultato. Da parte nostra non c’è nessuna volontà di scontro con il Governo, ma la forte richiesta di approcci diversificati tra regioni ordinarie e province autonome. Questo lo chiediamo non perché siamo privilegiati, ma perché abbiamo diversi meccanismi finanziari e organizzativi”, ha detto il governatore della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti riguardo l’accordo raggiunto tra le Regioni e il Governo per le riaperture a partire dal 18 maggio. “Le istanze delle Regioni sembrano vengano accolte. E’ una sorta di anticipazione dell’autonomia. Il premier ha dato la possibilità per le Regioni di presentare un programma di aperture per il 18. Il Veneto, con estrema coerenza, presenterà in settimana la ripartenza totale”, ha aggiunto il governatore del Veneto Luca Zaia. “La sanità è come un ‘abito sartoriale’ per le Regioni e quindi ogni Regione, come ha avuto questo abito durante l’emergenza, lo avrà anche nell’apertura. Il Veneto si prepara a riaprire ovviamente tenendo sempre in primo piano gli indicatori sanitari. Dall’altro lato abbiamo chiesto che nei prossimi giorni si chiuda velocemente il protocollo con le linee guida per tutte le attività economiche, con la massima attenzione alla semplificazione”, ha aggiunto. Prima di procedere con nuove riaperture in Lombardia “dovrò fare una valutazione appena avro’ le linee guida e appena avrò i dati epidemiologici. Verso giovedì dovrebbero arrivare i dati che si riferiscono al primo giorno di riapertura del 4 maggio: le infezioni si manifestano grosso modo dopo dieci giorni”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, in collegamento con Radio anch’io su Rai Radio1. “Il Governo ha accettato la richiesta delle Regioni di consentire, a partire dal 18 maggio, la riapertura delle attività economiche lasciando a ciascuna regione, in funzione dell’effettivo pericolo epidemiologico, la decisione in margine ai tempi e alle specifiche modalità di esecuzione delle attività. Ho altresì richiesto di conoscere per quale ragione il ministro degli Esteri Di Maio, in materia non pertinente alla sua delega, abbia sferrato alle regioni un attacco cosi ingiusto accusandole di non avere terminato l’istruttoria delle pratiche presentate dalle aziende per la cassa integrazione in deroga. Ho specificato che la Puglia ha terminato questo lavoro, pertanto l’Inps può procedere senza indugio alla immediata liquidazione della Cigd. Infine ho chiesto al Presidente del Consiglio e al Ministro della Salute di conoscere qual è il numero di tamponi ritenuto ottimale per la Fase 2, visto che la Puglia sta facendo investimenti milionari per l’acquisto di macchinari e reagenti per arrivare ad effettuare fino a diecimila tamponi al giorno. In particolare, ho chiesto se non fosse il caso di individuare la soglia di tamponi ritenuta sufficiente e di procedere agli acquisti di macchinari e reagenti in modo collettivo, non mettendo in concorrenza in un mercato scarso di forniture le singole regioni, precisando che questi acquisti ricadranno nel budget della protezione civile per l’emergenza Covid, e quindi dovranno essere sostenuti dallo Stato”, ha sottolineato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano. cdn/AGIMEG